
Vivere con un cane è un impegno che bisogna prendere dopo aver ponderato bene se si è davvero pronti ad affrontare la vita a sei zampe. La convivenza con "il miglior amico dell'uomo" infatti è una scelta fatta di onori e oneri, nel senso che può essere una delle storie più belle della propria vita ma si deve essere coscienti che ci sono responsabilità che riguardano la relazione, ovvero ciò che dobbiamo essere capaci di dare al nostro amico in virtù dell'appagamento dei suoi bisogni. Tra questi rientrano non solo l'espletamento delle normali necessità come andare a fare la passeggiatina e fargli fare i bisogni o dargli la pappa, ma capire profondamente la sua personalità e far sì che sia un individuo soddisfatto anche dal punto di vista psicologico.
Questo discorso se vale per un cane, vale ancora di più se si decide di farne entrare un altro nel proprio gruppo familiare. Spesso infatti capita che persone ben motivate a dare una casa a un altro individuo non hanno però fatto bene i conti proprio rispetto alle personalità del cane che già e in famiglia e di quello che deve arrivare e possono insorgere problemi di convivenza che, nella peggiore delle ipotesi, vanno a ledere la serenità di tutta la sistemica familiare, umani inclusi.
Per chi ha già fatto questo passo, però, e le cosa vanno più o meno bene o si vuole capire se ci sono dei segnali che possono essere riconosciuti per comprendere appunto quali sono i punti di contatto e quali quelli di frizione, proviamo a fare delle ipotesi. Tutto, però, nella consapevolezza che è impossibile fare un quadro generale applicabile a ogni singolo cane e figuriamoci a due: ogni quattro zampe ha la sua personalità che va anche al di là delle motivazioni di razza e questa dipende anche dal contesto e dalla relazione in cui è calato. Sicuramente ci sono alcuni fattori che sono predittivi della buona riuscita della convivenza, come la gestione delle emozioni legate alla possessività rispetto a cibo e altre risorse, come la cuccia, o anche la gelosia nei confronti dell'umano di riferimento quando presta attenzione all'uno o all'altro.
Condividono gli stessi spazi
Anche se avete riservato per ogni cane un suo spazio di relax, ovvero avete posizionato ad esempio due cucce in due aree separate della casa, avete notato che entrambi non hanno alcun problema a mettersi nel posto riservato all'altro e, anzi, arrivano pure a condividerlo insieme. Questo è sicuramente un ottimo segnale dell'affiatamento che si è creato tra due cani conviventi: la "tana" diventa il luogo comune in cui si sentono sereni anche in presenza del conspecifico che è del tutto considerato da ognuno parte dello stesso branco.
Lo stesso vale se condividono aree comuni della casa: stanno insieme ad esempio in salotto quando voi siete sdraiati sul divano o non hanno alcun problema a salirci sopra e stare attaccati a voi per ricevere le coccole. Ed ecco infatti che da questa immagine possiamo passare a un altro segnale molto importante.
Poca o scarsa possessività di fronte alle attenzioni della persona di riferimento su uno o sull'altro
Ci si chiede spesso se i cani sono gelosi. Abbiamo affrontato diverse volte il tema su Kodami, andando a cercare studi scientifici e pareri di esperti che hanno risposto a questa domanda. In linea di principio ciò che emerge è: sì i cani provano emozioni complesse, cosiddette "secondarie", tra cui la gelosia. Paola Valsecchi, professoressa Associata del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell’Università degli Studi di Parma in cui insegna Etologia Applicata, Zoologia e Zoologia dei Vertebrati, ha così descritto questo sentimento dopo averlo a lungo studiato: "Abbiamo trovato indicazioni che ci dicono che quando il cane mette in atto quel comportamento sta cercando di riconquistare l'attenzione del suo compagno umano. Non tutti i cani lo fanno però nello stesso modo, abbiamo trovato una grandissima variabilità".
Sottolineando dunque di nuovo che ogni cane ha la sua personalità, un buon indicatore della pacifica convivenza tra due cani in famiglia è proprio quel non soffrire la presenza dell'altro quando la persona di riferimento gli rivolge attenzioni. Se ritorniamo all'immagine precedente, ovvero alla scena in cui c'è una persona seduta sul divano circondata dai due quattro zampe, la serenità nel rapporto fra i due è rappresentata proprio dal non avere problemi a rimanere in quella situazione e a non avere reazioni avversative se l'umano distribuisce attenzioni all'uno e all'altro. Da ciò però è importante desumere anche quanto conta il comportamento della persona nel rapporto a tre, ovvero alla cura che si deve avere nel fornire rispetto e affetto in pari modo a entrambi i cani.
Non sono competitivi sul cibo
La ciotola è l'oggetto tipico su cui si fa l'esempio quando si parla di "risorse" in cinofilia. Capita spesso che le persone lamentino reazioni non gradite da parte del loro cane quando qualcuno si avvicina alla scodella. Due cani che vivono insieme e che non manifestano problemi nell'accedere alla stessa fonte di cibo sono in linea di massima due individui che hanno imparato a condividere anche questa parte della loro quotidianità.
Attenzione però: non vuol dire necessariamente che ciò li faccia stare bene emotivamente ma che potrebbe essere una forma di tolleranza da parte di uno nei confronti dell'altro. La dinamica che si crea tra i due cani, infatti, dipende dal carattere di ognuno e lì dove ad esempio c'è un soggetto più remissivo, l'altro potrebbe essere semplicemente più invadente. E' nostro compito sempre monitorare la relazione tra i due cani e non mettere in difficoltà nessuno dei due. Per tanto e per quanto riguarda la ciotola, anche se sembra che le cose vadano per il verso giusto, garantiamo sempre ad ognuno il suo momento dedicato alla pappa.
Giocano, si cercano e si "fanno le coccole"
In natura i cani giocano e si prendono cura l'uno dell'altro. Il gioco è un elemento fondante del repertorio comportamentale di questa specie che si sviluppa da quando sono cuccioli e fin quando, possiamo dire, non esalano l'ultimo respiro. Giocare è un collante sociale che il piccolo cane impara con i fratelli di cucciolata e attraverso l'attività ludica la mamma insegna ai suoi figlioletti la buona educazione: dall'inibizione del morso al come stemperare eventuali risse. Due cani che si invitano al gioco e che stabiliscono tra di loro le regole d'ingaggio sono soggetti che mostrano un affiatamento importante e che così sanno anche risolvere i conflitti della convivenza.
Altro elemento importante è il grooming ovvero, come ha spiegato l'istruttrice cinofila Martina Campanile su Kodami, "un comportamento che ha una funzione sociale oltre che di pulizia reciproca: è un segno di affetto e che si offre a soggetti a cui ci si sente legati". Quando due cani conviventi si dedicano dunque a questa forma di pulizia reciproca, attraverso ad esempio leccate e mordicchiamenti, è un bel segnale della confidenza che hanno raggiunto e un'espressione della presenza di due motivazioni come l'epimeletica e l'et epimeletica che significano il piacere di prestarsi cure e di riceverne.