
Milioni di persone in tutto il mondo hanno scelto di vivere con un cane. L'inizio della relazione è qualcosa che pochi dimenticano, purtroppo spesso anche perché proprio nella fase iniziale sono stati fatti degli errori inconsapevoli, frutto della mancata conoscenza relativa al sapere a chi rivolgersi per trovare il proprio compagno a quattro zampe, tanto se si è orientati su un'adozione quanto su un acquisto.
I motivi per cui una persona sceglie il canile o di rivolgersi ad un allevamento sono molteplici ma l'una o l'altra decisione deve essere presa in maniera ponderata, soprattutto relativamente a chi ci si rivolge per far entrare un nuovo membro in famiglia. Ancora troppe persone hanno un'idea di fondo decisamente sbagliata e molto rischiosa, legata principalmente all'estetica o al cosiddetto "colpo di fulmine" perché rischia di invalidare la propria vita quotidiana e non solo quella del cane che ne entrerà a far parte. Non bisogna pensare che tutti i quattro zampe siano uguali, ovvero che uno valga l'altro oppure innamorarsi di un soggetto per una foto apparsa sui social o di una razza per motivi solo estetici.
Questa premessa è fondamentale per capire che ancora prima di capire a chi rivolgersi, bisogna inquadrare quello che sarà il proprio compagno di vita prima di tutto come un essere senziente, dotato di emozioni e cognizioni, e capire che non è un oggetto ma un individuo che manifesterà poi la sua personalità che dipende da una serie di fattori: la tipologia a cui appartiene, la sua storia personale, il contesto in cui sarà inserito e poi sapere che il suo carattere dipenderà anche dal tipo di relazione che instaurerà con la persona di riferimento.
Se state pensando di adottare o comprare un cane, sebbene noi spingiamo per la prima ipotesi, la questione di base non cambia: non fidatevi di chi vi "offre" un animale senza prima consentirvi di comprendere se davvero sia il cane adatto al vostro stile di vita e non fidatevi di chi vi mette fretta: troppi sono ancora i casi di incontri non basati sulle esigenze del cane e delle persone che comportano poi problemi nella gestione quotidiana e che troppe volte poi finiscono con l'ingresso dell'animale in canile.
La maggior parte delle adozioni, di cuccioli specialmente, avviene ormai attraverso la Rete. Ciò non significa che scegliere un compagno a quattro zampe visto in un post sui social sia un errore ma troppi sono gli annunci in cui gli animali vengono "regalati" con facilità, soprattutto quelli che fanno leva sulle emozioni e che non sono poi correlati a un percorso pre adottivo.
Ciò non è affatto raro, soprattutto nel nostro Paese in cui vi è una netta differenza tra Nord e Centro Sud basata sulla presenza ancora forte di cani liberi sul territorio da Roma in giù che vengono accalappiati, relegati in canile o presi in stallo da volontari e per questo spesso anche spostati verso il Settentrione pur di "trovargli famiglia", dove però poi devono affrontare uno stile di vita a loro non adeguato. Si tratta di un fenomeno ancora molto diffuso, tipicamente fatto attraverso le cosiddette "staffette", dovuto nella maggioranza dei casi anche a situazioni di emergenza, in cui la buona volontà di chi si cura degli animali senza persone di riferimento spinge "a consegnarli" senza porsi e porre le giuste domande, con il rischio di condannare sia gli adottanti che l'animale stesso a una vita infelice.
Dove e a chi rivolgersi per adottare un cane
Il primo passo per capire a chi rivolgersi è identificare il canile di zona e anche i rifugi e le associazioni che si occupano di adozioni. In ogni città ci sono una o più strutture comunali di riferimento e anche nelle realtà più piccole ogni Comune ha un canile convenzionato o di sua pertinenza.
Una prima analisi da fare, utilizzando proprio Internet, è cercare questa tipologia di strutture o di associazioni che si occupano di volontariato in ambito animale. A tal riguardo, la veterinaria esperta in benessere animale Laura Arena spiega: "Un’adozione è considerata ‘di qualità' quando, dal lato dell’adottante, vi è informazione e consapevolezza e se, dal lato del rifugio, vi sono una buona gestione e un buon accompagnamento all’adozione. È ormai da abbandonare totalmente la visione per cui l’adozione può essere basata su criteri meramente estetici o di utilità".
Per quanto riguarda le associazioni, la nostra indicazione è sempre quella di rivolgersi a enti che sono noti sul territorio locale per la loro attività di comunicazione chiara e trasparente e una garanzia in questo senso è seguire le pagine social di associazioni note come Lav, Empa, Oipa, Save The Dogs e LNDC Animal Protection per citare quelle che riteniamo più affidabili.
Quando vi rivolgete a rifugi privati o anche a canili pubblici, la presenza di educatori o istruttori cinofili che collaborano nelle strutture è un plus che indica la serietà del posto. Queste figure professionali infatti sono quelle che svolgono proprio il ruolo di "mediatori della relazione" e nei canili e nei rifugi la loro presenza serve proprio per aumentare il cosiddetto "indice di adottabilità" dei cani: saranno molto utili per aiutare le persone a scegliere l'amico a quattro zampe più adatto allo stile di vita che conducono.
Altra importante considerazione da fare quando si approccia alla fase di ricerca di un cane è affrontare il periodo di pre affido. Sì, è vero: molte associazioni e anche singoli volontari fanno tante domande ad esempio su chi siete, dove abitate, come è composta la famiglia, gli orari di lavoro e di presenza in casa e così via. Si tratta dei cosiddetti "questionari pre adozione" che molte persone ritengono troppo invasive della propria privacy ma servono invece tanto per proteggere il cane quanto le persone da una relazione che poi potrebbe invece sfociare in problemi quotidiani tali da ledere la vostra routine (che comunque cambierà, mettetelo sempre in conto!) e non dare a Fido una vera possibilità per non rivedere mai più le gabbie del canile.
Scegliere di adottare un cane è un cambiamento importante e prima di farlo è giusto capire se si è pronti ad accoglierlo nelle nostre case e nelle nostre vite. Su Kodami abbiamo realizzato il "Mi Fido", un questionario che può esservi utili prima di fare questa scelta.
Qual è la procedura per l'adozione di un cane
A spiegare qual è la procedura per l'adozione di un cane qui su Kodami è la veterinaria Arena: "Il processo di adozione si divide in tre fasi. La fase pre-adozione, la fase dell’adozione propriamente detta e la fase post-adozione. Tutte le tre fasi devono essere gestite da personale qualificato, come educatori, istruttori o veterinari, e attraverso la collaborazione tra questi. Molte persone purtroppo percepiscono questo processo come una trafila lunga e inutile. È invece ampiamente dimostrato che questa metodologia è alla base di un’adozione duratura nel tempo e che apporti qualità nella vita delle persone e del cane".
Una volta che ci si reca in canile o in rifugio e si incontra quello che sarà il cane della propria vita, si seguono dunque diversi step. In Italia a normare in materia è la legge 281/91, ovvero la Legge quadro sugli animali d’affezione e sul controllo del randagismo nata per favorire le adozioni e che ha dall'epoca vietato l'eutanasia nel nostro paese. Per adottare un cane, da un punto di vista legale e burocratico, bisogna essere maggiorenni, sottoscrivere il modulo di affido e garantire le cure dell'animale che non significa più solo dargli da mangiare e offrirgli un riparo ma provvedere a tutte le sue esigenze psicofisiche. Vi è inoltre l'obbligo del microchip e dell'iscrizione all'anagrafe canina ma sono tutti dettagli che chi di competenza saprà darvi al momento opportuno.
Adottare un cane ha dei costi?
Sì, ma nel momento dell'adozione ma per tutta la vita del cane. I canili non chiedono soldi a chi decide di adottare un cane ma può capitare che associazioni o singoli volontari chiedano delle somme per coprire i costi sostenuti ad esempio per le vaccinazioni o per il tesseramento che possa servire poi per il sostegno degli altri ospiti del rifugio, ad esempio.
Nel momento in cui non vi siete rivolti ad associazioni riconosciute o canili pubblici, diffidate però di chi lo fa chiedendovi cifre spropositate o di chi non vi mostra per esempio i certificati medici con relative ricevute del veterinario.