Un’attivista contro l’intelligenza artificiale è scomparso nel nulla: lo strano caso Kirchnerun

Da circa due settimane nessuno trova Sam Kirchnerun. È un giovane attivista californiano impegnato nella lotta contro l’intelligenza artificiale. Ha cofondato il gruppo Stop AI e, secondo fonti vicine all’indagine, si sarebbe allontanato dopo uno scontro con il leader per l'inefficacia delle iniziative pacifiche organizzate dal gruppo.
Attivisti vicini a Kirchnerun hanno raccontato a The Atlantic che nell'ultimo periodo era irrequieto, considerava l'IA come “minaccia esistenziale per l’umanità”, questa paura lo avrebbe portato a comportamenti sempre più estremi.
Alle forze dell’ordine di San Francisco sono arrivate segnalazioni preoccupanti: Kirchner avrebbe espresso l’intenzione di procurarsi armi per prendere di mira alcuni dipendenti di OpenAI. L’allerta ha spinto la società a rafforzare temporaneamente la sicurezza nella sua sede di San Francisco.
Stop AI: dallo scontro nel gruppo alla scomparsa
Stop AI promuove azioni dirette di disobbedienza civile non violenta per fermare lo sviluppo della superintelligenza artificiale. Come ha spiegato l'attivista Phoebe Thomas Sorgen al The Atlantic: “La strategia è chiara: coinvolgere persone disposte a forme di protesta non violenta, documentando tutto per sicurezza. Erano appassionati e preparati”.
Il gruppo organizza manifestazioni, eventi pubblici e distribuisce volantini. Negli ultimi tempi Kirchner però ha iniziato a dubitare dell’efficacia della strategia pacifica. Durante una riunione di ottobre, avrebbe colpito il nuovo leader, Yakko, causandogli una contusione cranica.
Il 21 novembre, poco prima delle 4 del mattino, Kirchner ha annunciato su X (ex Twitter) di non far più parte di Stop AI. Da allora l’attivista è irreperibile. Amici e colleghi ipotizzano che si stia nascondendo: “Probabilmente si è ritirato, ferito e imbarazzato”.
I movimenti contro la superintelligenza artificiale
Negli ultimi anni il fronte critico nei confronti dell’intelligenza artificiale si è frammentato in una costellazione di gruppi molto diversi tra loro. Accanto a realtà come Stop AI, che si muovono su un terreno attivista tradizionale, sono comparsi movimenti più estremi, per esempio gli Zizians, una setta ossessionata dall’idea che l’IA possa causare l’estinzione dell’umanità. Pause AI, invece è il fronte più moderato e chiede una pausa globale nello sviluppo dei sistemi più avanzati finché non saranno disponibili solide garanzie di sicurezza.
Figure del settore come Sam Altman (OpenAI) e Dario Amodei (Anthropic) non hanno escluso scenari ad alto rischio legati all’IA di nuova generazione. Un allarme che alcuni osservatori considerano parte della strategia comunicativa delle aziende, ma che, nel dibattito pubblico, alimenta un clima di tensione. È in questo contesto che paure personali e narrazioni apocalittiche possono intrecciarsi, fino a spingere individui vulnerabili — come Kirchner — verso derive sempre più radicali.
Il rischio delle profezie apocalittiche
Gli esperti mettono in guardia dai fraintendimenti: il linguaggio catastrofista rischia di giustificare comportamenti estremi all'interno di gruppi come Stop AI, anche se la maggior parte dei membri si dichiara come non violenta.
Il caso Kirchner serve da monito sulle possibili conseguenze psicologiche e sociali della narrativa apocalittica sull’AI. Come osserva lo storico Émile P. Torres: “Qualcuno può impegnarsi per la nonviolenza, ma una mentalità apocalittica tende a giustificare qualsiasi misura, anche estrema”.