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Su Amazon il libro del presidente cinese non può avere recensioni negative: è polemica

L’agenzia Reuters ha raccontato come l’azienda abbia accolto le richieste di censura del governo cinese sulle recensioni legate a uno dei testi del suo capo di stato.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Uno degli strumenti sui quali si basa il business di Amazon è il sistema di valutazione dei prodotti al quale partecipano i suoi utenti attraverso le recensioni. Questa soluzione permette a milioni di clienti di sapere che stanno acquistando prodotti di qualità anche se non li hanno mai provati con mano – eppure il colosso dell'ecommerce ha acconsentito a disattivare questo sistema per un prodotto molto particolare: il libro del presidente cinese Xi Jinping, "The Governance of China": secondo quanto scoperto da Reuters, i responsabili di Amazon avrebbero infatti assecondato le richieste del governo di Pechino volte a evitare che la pubblicazione ricevesse recensioni negative sulla versione locale del portale.

Le recensioni eliminate

Per arrivare alle sue conclusioni l'agenzia britannica ha interpellato decine di persone coinvolte negli affari di Amazon in Cina, mantenendone l'anonimato. In particolare stando alla ricostruzione di Reuters la richiesta di censura sulle recensioni dell'opera di Xi Jinping risale al 2019, dopo che la prima opinion negativa del libro è apparsa sulla versione cinese del sito. Più in generale gli ufficiali governativi sembrano aver espresso disappunto per "qualunque recensione al di sotto delle cinque stelle su cinque"; il gruppo – prosegue Reuters – ha così risposto disattivando del tutto le recensioni per il prodotto.

Il reportage di Reuters racconta come l'azione di Amazon si sia inserita in un piano di accondiscendenza decennale mirato a mantenere attivo e florido il rapporto con una delle economie più importanti del pianeta. A questi sforzi si riconduce il progetto "China Books", una iniziativa che ha portato Amazon a realizzare un portale specifico per la vendita di libri sulla Cina e sponsorizzati dal governo locale. Le opere sono tendenzialmente apolitiche, ma quelle che prendono una posizione lo fanno in favore del partito comunista cinese e in almeno un caso negando l'esistenza della questione degli Uiguri nella regione dello Xinjiang, forzati in campi di rieducazione che destano preoccupazione in tutto il mondo.

All'agenzia, Amazon ha già risposto che il gruppo "si attiene alle leggi e alle regole locali vigenti in ogni Paese, Cina inclusa". In alcuni dei documenti interni ottenuti da Reuters del resto si legge: "Il controllo ideologico e la propaganda sono lo strumento principale del partito comunista per ottenere e mantenere il potere; non esprimiamo giudizi di valore in merito".

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