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Per qualche istante su iPhone si è potuto giocare a Pokémon con un emulatore

Il primo a essere caricato ma anche il primo a essere rimosso, iGBA è l’emulatore di videogiochi per Game Boy che è al centro di una polemica per avere copiato un’applicazione rilasciata quasi dieci anni fa. Nel codice c’erano nascosti anche alcuni tracker per registrare la geolocalizzazione dell’utente.
A cura di Velia Alvich
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TWITTER | L'utente @aze_3 mostra l'app iGBA scaricata sull'iPad
TWITTER | L'utente @aze_3 mostra l'app iGBA scaricata sull'iPad

Liberi tutti sull'Apple Store: gli emulatori, cioè i software che permettono di giocare ai grandi classici del passato, sono adesso ammessi sugli iPhone e sugli iPad. O meglio, liberi quasi tutti. Perché uno dei primi emulatori caricato dopo il via libera di Apple ha suscitato diverse polemiche ed è stato rimosso dallo store, non prima però di avere scalato le classifiche delle applicazioni più scaricate. Si chiamava iGBA e permetteva di usare lo smartphone come fosse un Game Boy Advance.

Apple ha aperto lo store agli emulatori

Accettati sui dispositivi Android ma vietati su iOS, a inizio aprile è arrivato il tanto atteso ok di Apple agli emulatori, con grande gioia per tutti gli appassionati di retro gaming che utilizzano gli iPhone. Ad aspettare alla linea del via c'era l'app sviluppata da Mattia La Spina: iGBA, un emulatore di videogiochi per il Game Boy che ha superato i controlli Apple e che è stato rilasciato nello store ufficiale. Così come è stato approvato (e pubblicato sullo store), alla stessa velocità è stato rimosso dalla pagina. Il problema sembrerebbe essere di violazione del copyright e non per colpa di uno dei giochi disponibili nell'app, quanto piuttosto dell'app stessa.

Perché Apple ha rimosso iGBA

Dagli screenshot si nota la somiglianza, ma il codice che c'è dietro iGBA non lascerebbe spazio a dubbi: l'app caricata sull'Apple Store sembra essere la copia di un altro emulatore, GBA4iOS, sviluppato quasi dieci anni fa da Riley Testut e pubblicato in open source. Quello creato da La Spina, però, ha un elemento in meno e due in più: non contiene riferimenti alle licenze usate nella versione originale, in compenso aggiunge a questa numerose pubblicità in mezzo al gameplay e persino dei tracciatori che registrano dati sulla geolocalizzazione degli utenti che hanno scaricato l'app, come hanno notato alcuni utenti su Reddit.

Contattato da The Verge, La Spina non avrebbe ammesso di avere utilizzato l'app sviluppata da altri, aggiungendo però di essere dispiaciuto per come sono andate le cose e di avere contattato lo sviluppatore originale via email.

Cosa ha detto lo sviluppatore dell'emulatore Game Boy originale

Riley Testut ha notato subito che la propria creazione era stata copiata. "Apparentemente Apple ha approvato una versione taroccata di GBA4iOS", ha scritto su Threads. "Non ho dato il permesso a nessuno e ora è lì in cima alla classifica (dell'Apple Store, ndr) nonostante sia piena di pubblicià e tracciatori". Poi aggiunge di non essere arrabbiato con La Spina, quanto piuttosto con Apple che si è lasciata sfuggire un'app copiata ma che, al tempo stesso, non ha ancora approvato uno store alternativo sviluppato dallo stesso Testut e che avrebbe distribuito la propria versione modificata di GBA4iOS.

Un pasticcio a cui Apple ha posto subito rimedio rimuovendo l'app per violazione della clausola 5.2 per gli sviluppatori che vogliono caricare le proprie creazioni sul portale: "Assicuratevi che la vostra app includa solo contenuti creati da voi o di cui avete la licenza d'uso".

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