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Se ti scrive questa ragazza non rispondere, è una truffa: come riconoscere Carline

Le truffe romantiche seguono schemi pianificati. Prima si adescano le vittime con profili attraenti, poi si fa leva sull’emotività e sulle promesse. Carline ha provato a truffarci chiedendo soldi per suo figlio.
A cura di Elisabetta Rosso
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Tutto inizia con una chiamata persa su Skype. Il numero non è salvato in rubrica, leggiamo solo il nickname, Carline. "Ci conosciamo?", scriviamo in chat. Dopo pochi secondi arriva la foto. È alta, bionda, con gli occhi scuri, indossa una giacca rosso mattone ed è in posa in un salotto anni '70. "Ciao, ho 34 anni", risponde. "Sono sulla rete per trovare un uomo serio con cui passare il resto della mia vita".

Manda subito un'altra sua foto insieme a un bambino, che avrà circa dieci anni. "È mio figlio", spiega. Portiamo avanti la conversazione, le chiediamo dove vive, cosa fa, lei ci chiede una foto. Dopo qualche scambio arriva al punto: "Puoi comprare una carta Amazon per me? Troverai la carta Amazon in tutti i supermercati o distributori di benzina".

Il suo italiano è zoppicante, Carline sembra parlare per frasi fatte e imparate a memoria, molto probabilmente tradotte male su Google Translate. A volte non capisce le nostre risposte, e ribatte a pappagallo chiedendo ripetutamente l'agognata carta Amazon. Quando le domandiamo a cosa le serve, Carline ci risponde: "Devo dare da mangiare a mio figlio questa sera".

Poi aggiunge: "Basta andare al supermercato e chiedere loro che desideri avere una carta Amazon da € 50, ti daranno il documento, non è necessario l'indirizzo, basta andare a comprare quindi prendi la tua macchina e vai a prendere la mappa adesso".

SKYPE | Le richieste di Carline
SKYPE | Le richieste di Carline

Chi c'è dietro alla truffa romantica

È evidente, Carline non è una giovane donna avvenente che ha bisogno di soldi per far mangiare il figlio. Dietro al computer infatti c'è un esercito di scammer a caccia di vittime. Questo tipo di truffe funziona grazie a uno schema piramidale, alla base ci sono i conversatori, persone addestrate per intercettare gli utenti e chiedere soldi. La narrazione è sempre la stessa, interpretano il ruolo di ragazze in difficoltà che ripetono meccanicamente: "Ti prego aiutami, non so come fare", "Aiutami a comprare cibo per mio figlio", "Sono sola, ho bisogno di te". Spesso l'altra faccia della medaglia rivela un sistema di sfruttamento.

I conversatori, vengono assoldati nel Sudest asiatico, in Africa, nei Paesi in via di sviluppo (spesso infatti parlano un italiano scorretto). Molti vengono costretti a lavorare 12 ore al giorno, senza poter avere contatti con il mondo esterno. Diverse indagini hanno rivelato infatti l’altra faccia della medaglia fatta di scammer schiavizzati, che vivono in condizioni brutali.

SKYPE | La nostra conversazione con Carline
SKYPE | La nostra conversazione con Carline

La nostra conversazione con Carline

Sappiamo che quella di Carline è una truffa e vogliamo vedere fino a che punto si spinge. Quando le chiediamo cosa possiamo fare per lei e suo figlio risponde: "Se vuoi davvero aiutarmi allora comprerai la carta una volta lì con la carta potremo chiamarci in video". La truffa segue il copione, dopo aver svolto il compito avremo la ricompensa: la videochiamata con Carline. Le chiediamo se possiamo sentirci prima, anche solo via telefono: "Sono al negozio, mi hanno chiesto una cosa difficile, mi serve il tuo aiuto, ti sto chiamando".

Carline risponde: "Sono un po' occupato, ho davvero bisogno della carta, se vuoi davvero aiutarmi allora comprerai la carta una volta lì con la carta potremo chiamarci in video". Insistiamo e si spazientisce: "Fai come ti dico, vai al supermercato e dì loro che voglio comprare una carta Amazon da 50€, ti daranno lo scontrino o il codice, mi basta questo, tutto qui". Decidiamo di chiudere la conversazione. Spieghiamo a Carline che non arriverà nessuna carta Amazon: "Sappiamo che è un truffa e stai commettendo un reato". È questo l'ultimo messaggio della chat. Carline legge e sparisce.

SKYPE | La carta Amazon richiesta da Carline
SKYPE | La carta Amazon richiesta da Carline

Come funzionano le truffe romantiche online

Le truffe romantiche seguono schemi pianificati. Prima si adescano le vittime con profili attraenti, poi si fa leva sull'emotività e sulle promesse, quel "sono sulla rete per trovare un uomo serio con cui passare il resto della mia vita", è una dichiarazione di intenti. Carline, che Carline non è, chiede con un italiano precario di essere salvata. I truffatori contattano le vittime per ottenere soldi attraverso falsi pretesti, spesso storie difficili, e che richiedono un intervento urgente.

Quella di Carline è una truffa maldestra, fatta di errori grammaticali, spiegazioni poco chiare e richieste frettolose. È uno scam a pesca grossa, dove si butta la rete e si cerca di intercettare la vittima perfetta. Ci sono anche truffe studiate ad hoc che seguono le regole del social engineering. Spesso i criminali stabiliscono delle vere e proprie relazioni con le vittime, e, invece di chiedere direttamente i soldi, propongono investimenti vantaggiosi. Si parte con piccole somme, e il truffatore simula scambi per far sembrare sia davvero possibile guadagnare. Qui parte il rilancio, sempre più soldi e intanto si manipola la vittima con promesse, sogni in costruzione e rapporti che diventano sempre più intimi.

SKYPE | Carline insiste per ottenere la carta Amazon
SKYPE | Carline insiste per ottenere la carta Amazon

Come proteggersi dalle romantic scam

L'approccio può avvenire ovunque, come dimostra il caso di Carline. Skype infatti ormai è diventata un'app marginale utilizzata in alcuni casi per gruppi di lavoro. I truffatori spesso scelgono app di incontri, ma anche mail o messaggi WhatsApp. La regola d'oro per non cadere vittime della truffa è non condividere informazioni finanziarie o inviare denaro a sconosciuti. Non solo, è bene anche evitare inviare foto o dati personali. Spesso le truffe contengono errori grammaticali, e infatti Carline parlava un italiano scorretto e faticava a capire i nostri messaggi. Di solito non si tratta di persone che usano l'italiano come prima lingua.

Chi è caduto nella trappola deve bloccare, se sono stati condivisi, i dati personali, le carte di credito e debito. È bene anche segnalare la truffa alla polizia postale. Di solito però è molto difficile recuperare i soldi e rintracciare i truffatori.

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