Se ti arrivano ancora chiamate dai call center c’è un motivo: l’analisi sui primi dati Agcom

Sono arrivati i dati sul primo mese in cui Agcom ha attivato l'ultima estensione del filtro anti-spoofing. Uno strumento che doveva servire a bloccare buona parte delle chiamate di telemarketing che arrivano tutti i giorni sui nostri smartphone. I primi numeri sono buoni ma guardando bene nelle tabelle si può leggere anche un effetto collaterale.
Prima di vedere i risultati è meglio però chiarire la funzione del filtro anti-spoofing. Su Fanpage.it abbiamo raccontato ogni passaggio di questo processo. In breve. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (da qui Agcom) negli ultimi quattro mesi ha cominciato a introdurre una serie di filtri per gli utenti italiani che hanno lo scopo di limitare i casi di spoofing.
In gergo tecnico per spoofing si intendono tutte quelle pratiche che servono per nascondere l’identità del mittente. Parliamo di spoofing quando arrivano mail che fingono di essere istituzionali. E parliamo di spoofing quando ci arriva una chiamata da un numero che poi scopriamo non essere mai esistito.
Queste tecniche vengono usate spesso dalle aziende che si occupano di telemarketing massiccio. L’idea di Agcom è stata: tagliamo le chiamate che usano sistemi di spoofing e taglieremo anche quelle legate al telemarketing. Nello specifico l’azione si è concentrata sulle chiamate dall’estero che fingono di provenire dall’Italia.
I numeri sugli effetti del filtro anti-spoofing
Il filtro anti-spoofing di Agcom è stato introdotto in due fasi. Prima il 19 agosto per le chiamate da rete fissa e poi il 19 novembre per le chiamate da rete mobile. Per adesso Agcom ha diffuso i dati raccolti dal 19 al 30 novembre. In 11 giorni sono state bloccate quasi 50 milioni di chiamate in entrata. Per la precisione 49,3 milioni.
Leggendo i dati sembra che ci sia stato anche un effetto di deterrenza. Dal 1° al 18 novembre 2025 le chiamate dall’estero con il numero mobile italiano sono state 483,2 milioni. Dal 19 al 30 novembre sono diventate 88,3 milioni. C’è però un effetto secondario. Il numero di chiamate provenienti dall’estero è passato da 119,1 milioni dal 1° al 18 novembre a 285,5 milioni dal 19 al 30 novembre. Più del doppio. Il motivo è spiegato dalla stessa Agcom in una nota:
“Dall’analisi del traffico internazionale emerge, inoltre, che la diminuzione di tentativi di chiamate provenienti da numeri mobili italiani contraffatti si è accompagnata a uno spostamento delle attività illegali di teleselling verso numerazioni con prefisso estero. Ciò rappresenta un chiaro segnale di ripiego da parte delle attività illecite, che, non potendo aggirare il blocco, tentano di utilizzare numerazioni non filtrate, sebbene facilmente riconoscibili dagli utenti”.
Massimo Marucci, esperto di reti telefoniche, ha spiegato al Corriere della Sera che le società di telemarketing non hanno problemi ad acquistare pacchetti di numeri esteri regolarmente registrati da cui possono chiamare l’Italia senza limitazioni. Sperando, sempre, che qualcuno prima o dopo risponda: “È come comprare caramelle, costano meno di un panino. 100 numerazioni danesi con 10 euro”.