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Ragazzi reclutati su internet per uccidere e rubare: scoperta la rete della violenza su commissione

Crimini ordinati online e reti transnazionali: la task force GRIMM dell’Europol prova a interrompere la catena della violence-as-a-service.
A cura di Elisabetta Rosso
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Esiste un nuovo tipo di violenza. Non nasce per strada né nei clan, ma in chat anonime, profili usa-e-getta e piattaforme frequentate da adolescenti. È una violenza che si acquista, si vende, si appalta. Si chiama violence-as-a-service e funziona come un servizio su commissione. Il reclutamento avviene online. I mandanti setacciano piattaforme alla ricerca di giovani che rispondano a tre criteri: vulnerabili, disponibili, facilmente manipolabili. Spesso sono studenti, minorenni, ragazzi senza precedenti, attratti da poche centinaia di euro o dal fascino dell'appartenenza.

Il risultato è un mercato della violenza che opera con una professionalità inquietante: ingaggi rapidi, istruzioni precise, esecutori intercambiabili. Negli ultimi mesi il fenomeno è cresciuto e l'Europol, ad aprile 2025, ha creato una task force transnazionale per contrastare la violence-as-a-service . Il suo obiettivo non è semplicemente arrestare, ma mappare un sistema, comprenderne la logica, colpire l’infrastruttura.

Come funziona la violence-as-a-service

L’ingaggio avviene in pochi minuti. I reclutatori propongono un “lavoro” come fosse una consegna a domicilio: un indirizzo, una foto, le istruzioni per colpire. Per evitare collegamenti, la logistica viene separata e frammentata. in più passaggi. Un “facilitatore” consegna l’arma o l’acido. Un altro fornisce i mezzi di fuga. L’esecutore — spesso il più giovane della catena — deve solo seguire le indicazioni, riprendere tutto con il telefono come prova e attendere il pagamento su un conto digitale.

È una catena produttiva del crimine pensata per essere replicabile e a basso rischio: i mandanti non incontrano mai gli esecutori, le chat scompaiono dopo pochi minuti e la manodopera è intercambiabile. Se un ragazzo rifiuta o sparisce, qualcun altro è pronto a subentrare. In questo sistema, la violenza diventa un servizio modulare, appaltabile, veloce — un prodotto come un altro nell’economia sommersa delle piattaforme digitali.

Un fenomeno nato in Scandinavia e diffusosi in tutta Europa

La pratica della VaaS ha iniziato a manifestarsi con particolare evidenza in Svezia all’inizio degli anni 2020, in parallelo con l’intensificarsi dei conflitti tra bande legate al traffico di droga. Con il tempo, le stesse modalità operative — intimidazioni, incendi dolosi, aggressioni mirate e persino omicidi — sono state replicate in altri Paesi europei.

Le organizzazioni criminali utilizzano piattaforme di messaggistica e social network per reclutare giovani facilmente manipolabili, spesso minorenni, promettendo compensi modesti o facendo leva su intimidazioni e ricatti. OTF GRIMM è stata creata proprio per spezzare questo meccanismo.

Intelligence e cooperazione: il cuore della battaglia europea contro la VaaS

Dal suo avvio nell’aprile 2025, la task force ha contribuito all’arresto di 193 persone. Il modello operativo di GRIMM ricalca quello utilizzato in passato da Europol per combattere il cybercrime organizzato: unire forze e competenze di vari Paesi, condividere intelligence in tempo reale e intervenire rapidamente per prevenire nuovi episodi di violenza.

Alla task force partecipano infatti investigatori specializzati di Belgium, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito, insieme ad analisti di Europol e rappresentanti del settore tecnologico.

Una rete che attraversa i confini europei

Nei primi mesi di attività, la task force GRIMM ha iniziato a ricostruire l’architettura della violenza su commissione in Europa, intervenendo lungo l’intera catena operativa: sono stati identificati 63 giovani che avrebbero potuto eseguire aggressioni o omicidi, 40 facilitatori coinvolti in logistica e approvvigionamento, 84 reclutatori impegnati a cercare nuove leve online e sei mandanti di livello superiore, considerati figure chiave nei vari network.

Europol sottolinea che il valore di queste operazioni non risiede tanto nei numeri quanto nella capacità di interrompere processi violenti già avviati. Le indagini recenti mostrano inoltre la dimensione transnazionale del fenomeno: in Germania, a Tamm, un tentato omicidio di maggio 2025 è stato ricondotto a due individui arrestati mesi dopo nei Paesi Bassi; nei Paesi Bassi, a Oosterhout, una sparatoria del 28 marzo che ha causato tre vittime ha portato all’individuazione di sospetti in Svezia e Germania; in Spagna, il primo luglio, sei persone – tra cui un minorenne – sono state fermate mentre preparavano un’azione violenta, con il sequestro di armi e munizioni.

Un modello da disinnescare prima che si radichi

Nonostante i risultati preliminari, investigatori e analisti riconoscono che contrastare la VaaS non sarà semplice. OTF GRIMM sta intensificando il dialogo con le aziende tecnologiche per identificare rapidamente contenuti sospetti, bloccare account utilizzati per il reclutamento e proteggere i minori più vulnerabili. Uno degli obiettivi dei prossimi mesi sarà colpire non solo gli esecutori, ma soprattutto i “fornitori di servizi criminali”, ossia coloro che mettono in contatto mandanti, reclutatori e giovani esecutori.

Come confermano fonti investigative europee, la sfida principale sarà impedire che il modello della violenza su commissione diventi una componente stabile della criminalità organizzata contemporanea.

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