Quali sono le città più colpite dagli hacker che attaccano le telecamere di sicurezza in casa: l’analisi

Oltre 2000 telecamere di sorveglianza sono state violate. Gli hacker hanno avuto accesso ai dispositivi installati dentro case, studi medici, centri estetici e palestre. "In Italia abbiamo rintracciato 150 telecamere violate", ha spiegato a Fanpage.it Diego Marson, Chief Technical Officer di Yarix, centro di competenza per la cybersecurity di Var Group, che ha segnalato per prima la violazione. "Tutti questi filmati sono stati caricati su questo portale che abbiamo scoperto durante la nostra ricerca", la maggior parte dei video pubblicati erano a sfondo sessuale, venduti online come materiale pornografico.
"Secondo i nostri dati sono state violate soprattutto le telecamere di abitazioni private in grandi città, per esempio a Verona abbiamo trovato tre casi" ha spiegato Marson. Sul sito sono anche comparse telecamere violate a Bari e a Catanzaro. La causa principale sarebbe l’uso di credenziali deboli per accedere alle telecamere o alle applicazioni cloud in cui vengono archiviate le registrazioni, "oppure una combinazione di entrambe le falle". Non è semplice proteggersi da questi attacchi, Marson, ha condiviso con Fanpage.it una serie di buone pratiche per evitare di essere spiati in casa.
Come funziona il sito dei video rubati
Il sito, registrato alle Isole Tonga nel Sud Pacifico, è facilmente rintracciabile tramite i motori di ricerca e offre accesso a telecamere di vari Paesi, Italia inclusa. Il creatore della piattaforma giustifica l’iniziativa come un tentativo di “sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della fuga di dati personali causata da vulnerabilità hardware e software”. Tuttavia, i ricercatori di Yarix sottolineano che l’attività ha chiaramente finalità economiche.
Il sito consente a chiunque, anche senza registrarsi, di visualizzare gratuitamente brevi estratti dei video. L’accesso ai contenuti completi però è a pagamento, con tariffe variabili in base ai singoli video. Non solo, su Telegram è anche possibile acquistare l'accesso diretto alle telecamere. I prezzi per ogni videocamera vanno dai 20 ai 575 dollari, a seconda del numero di video pubblici disponibili e delle visualizzazioni. Alcuni contenuti hanno già raccolto oltre 20.000 visualizzazioni. D'altronde, il domino era stato registrato a dicembre 2024, "quindi almeno da quella data i video erano disponibili sull’indirizzo che abbiamo rilevato."
Il mercato delle telecamere spiate
È difficile stimare quanto sia diffuso il mercato delle telecamere hackerate, "avere dati oggettivi certi su quelle che sono attività senza una tracciatura ufficiale non è semplice. Dai dati già acquisiti (e ancora in consolidamento con i nuovi dati in raccolta) riteniamo che la platea di “clienti” interessati a portali di questo genere sia ampia e differenziata. Si tratta soprattutto di voyeristi." La maggior parte dei video caricati, infatti, erano a sfondo sessuale, "una stima plausibile del mercato del porno o soft porno amatoriale e underground è di almeno il 5% del mercato del porno ufficiale, siamo nell’ordine dei 50 miliardi di dollari all'anno."
Come spiega Marson per gli utenti il rischio principale è la violazione della privacy assieme al conseguente impatto sulla reputazione delle persone coinvolte. "Un altro possibile rischio facilmente immaginabile è la possibilità, per eventuali malintenzionati, di avere un’efficientissima spia per conoscere o meno se c’è qualcuno a casa".
Cosa fare per difendersi dagli attacchi
Ci sono delle buone misure da adottare per difendersi, eppure chiunque è potenzialmente esposto. "Non c'è un modo per scongiurare i rischi", spiega Marson. "La cybersecurity è una responsabilità condivisa. Da un lato ci sono delle responsabilità dei produttori di dispositivi per garantire che gli stessi siano adeguatamente sviluppati ed ingegnerizzati e soprattutto manutenuti al fine di sanare eventuali vulnerabilità che dovessero emergere, garantendo aggiornamenti puntuali. Dall’altro lato è sicuramente responsabilità all’utente adottare tutte le adeguate precauzioni".
Per esempio, cambiare le password di default, utilizzare chiavi d'acceso complesse e attivare l’autenticazione a due fattori. È poi possibile controllare se qualcuno ha avuto accesso alle telecamere per adottare misure "di solito si è possibile visualizzare una traccia degli accessi".
Non solo, è anche importante scegliere dispositivi di produttori che garantiscano affidabilità e supporto, assicurarsi di applicare puntualmente gli aggiornamenti di sicurezza rilasciati dal produttore, "il consiglio è, per esempio di scegliere aziende che esistono da tempo sul mercato, attente alla sicurezza."
Il rischio è diffuso trasversalmente. "Una contromisura banale ma efficace è, banalmente, spegnere la talecamera o scollegarla dall’alimentazione quando non necessaria e non introdurre dispositivi in ambienti “sensibili”, come camere da letto e bagni, se non strettamente indispensabili.