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Perché non dovresti mettere sui social le foto dei tuoi figli nel primo giorno di scuola

Guido Scorza, avvocato e componente del Garante per la privacy, ha lanciato un avviso sulle foto scattate ai bambini il primo giorno di scuola. In questi giorni i social verranno inondati da migliaia di immagini che ritraggono i bambini davanti ai loro istituti. L’idea alla base è innocua, le conseguenze possono essere molto pericolose.
A cura di Valerio Berra
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Le scuole stanno iniziando. Tra lunedì 8 e martedì 16 settembre torneranno le lezioni nelle scuole pubbliche in Italia. Gli studenti si preparano. I genitori anche. Guido Scorza però lancia un avvertimento. Avvocato e Componente del Garante per la privacy, Scorza ha spiegato sui suoi social che in questi giorni molti genitori saranno tentati di scattare qualche foto ai figli appena entrano a scuola per poi pubblicarla sui social.

L’idea, innocua, è quella di condividere un momento importante nella vita di un bambino. A volte il ripetersi di un rito, a volte un passaggio, a volte una fine o un inizio. Eppure è una scelta che può nascondere diverse insidie: quando pubblichiamo uno scatto sui social non sappiamo mai che fine potrebbe fare.

Il problema è chi guarda le fotografie: “Possono finire in mano ai mostri”

Scorza spiega quali sono i passaggi della vita di una fotografia. “Le strade davanti ai portoni e ai cortili di tutta Italia si trasformeranno in autentici set fotografici, con genitori che si improvviseranno fotografi professionisti per immortalare in ogni posa possibile”. E quindi la conseguenza: “Il giorno dopo i social saranno pieni di foto in cui si vedranno in primo piano i nostri figli vicino alla targa della scuola”.

Qui arriva il rischio più grande: “Queste foto faranno il giro del mondo e saranno a disposizione di miliardi di persone. Anche di mostri. Mostri pronti a usare quelle foto per generare grazie ai nuovi servizi basati sull’intelligenza artificiale ogni tipo di materiale pedopornografico”.

Ma non solo. Il problema secondo Scorza è anche che queste foto diventino dei pacchetti di informazioni con cui poi qualcuno possa provare a mettersi in contatto con i minori. Conoscendo il nome, l’identità dei genitori e la scuola frequentata. Insomma, un buon numero di informazioni per tentare un contatto fingendosi un nuovo insegnante.

Cosa fare con le fotografie dei figli

Il tema dell’identità digitale dei minori è ancora complesso. Da una parte non c’è nulla di illegale. I genitori possono scegliere di condividere l’immagini dei propri figli sui social. Dall’altra però c’è il rischio che queste immagini vengano usate per gli scopi elencati da Scorza. Ma c’è ancora un altro punto. È giusto che un bambino cresca con un’identità digitale definita? Che arrivi a 18 anni con decine, se non migliaia di sconosciuti che conoscono più episodi della sua vita di quanti lui ne possa ricordare?

L’indicazioni del Garante quindi è semplice: il primo giorno di scuola scattate pure foto ai vostri figli ma poi se volete condividerla con qualcuno non pubblicatela e nemmeno inviatela da altre app: fategliela vedere direttamente dal vostro smartphone.

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