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Per fare questa foto ci vorranno mille anni e il risultato finale potrebbe essere spaventoso

Jonathan Keats ha installato una fotocamera con un’esposizione lunghissima: l’obiettivo del progetto è sensibilizzare le persone sul cambiamento climatico e sull’impatto dell’uomo sull’ambiente.
A cura di Elisabetta Rosso
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Anno 3023, collina di Tucson, Arizona (Usa), una fotocamera fissa la valle da un millennio. L'installazione si chiama Millenniom Camera, e se tutto andrà secondo i piani scatterà l'immagine con il più lungo tempo di esposizione mai registrato nella storia. Il progetto, realizzato da Jonathan Keats, filosofo e ricercatore dell'Università dell'Arizona, vuole sensibilizzare sull'impatto ambientale. “La maggior parte delle persone ha una visione piuttosto cupa di ciò che ci aspetta. È facile immaginare che tra mille anni ci sarà una versione di Tucson decisamente peggiore di quella che vediamo oggi", ha spiegato Keats.

"Il fatto che possiamo immaginare il paesaggio tra mille anni non è una brutta cosa. In realtà è qualcosa di positivo, perché se possiamo immaginarlo, allora possiamo anche immaginare cos’altro potrebbe accadere, e quindi anche agire per dare forma al nostro futuro”. Il principio è quello della capsula del tempo, ma l'obiettivo di Millennium Camera non è solo lasciare una testimonianza del passato. L'installazione vuole incidere sul presente per sensibilizzare sul cambiamento climatico e sull'impatto dell'uomo sull'ambiente.

Come funziona la fotocamera

Le fotocamere convenzionali si basano su reazioni chimiche rapide o sulla tecnologia digitale per catturare un'immagine. Non esiste un processo fotografico in grado di scattare una fotografia lunga un millennio, ha spiegato Keats. Il design della Millennium Camera è quello di una fotocamera stenopeica, inventata circa mille anni fa. È composta da un cilindro di rame con una sottile lamina d'oro a 24 carati applicata un'estremità, sulla lastra c'è un piccolo foro, delle dimensioni di uno spillo.

La luce del sole filtra attraverso il foro illuminando una superficie sensibile alla luce, che è stata rivestita da strati sottili di un pigmento rosso di pittura ad olio chiamato rosa robbia, che deriva dalla radice di una pianta.

Come apparirà la foto tra mille anni

"Gli elementi più stabili, come il paesaggio risulteranno in grassetto, mentre gli oggetti mutevoli, come gli edifici, saranno in parte trasparenti, in base a quanto tempo rimarranno lì", ha spiegato Keats. "Prendiamo come esempio uno scenario drammatico in cui tutte le abitazioni verranno rimosse tra 500 anni. In questo caso sulla fotografia le montagne appariranno ben definite, mentre le abitazioni saranno spettrali. Tutti i cambiamenti verranno sovrapposti a un’unica immagine che potrà essere ricostruita strato dopo strato andando a comporre l’immagine finale”. Keats prevede di installare altre Millennium Camera nel Griffith Park a Los Angeles, in Cina e sulle Alpi austriache.

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