Ora per fare una recensione a hotel e ristoranti sarà necessario avere lo scontrino: le nuove regole

Potrebbe presto cambiare il modo in cui lasciamo recensioni su ristoranti, hotel e locali. In Senato è in discussione il disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese, che introduce paletti più rigidi per limitare i commenti falsi. L’obiettivo dichiarato è duplice: tutelare il consumatore e garantire una concorrenza leale, arginando la piaga delle recensioni false che da anni inquinano le piattaforme digitali.
Le recensioni online hanno un peso. Secondo il Centro studi del ministero delle Imprese e del Made in Italy, influenzano l’82% delle prenotazioni alberghiere e il 70% delle decisioni nel settore della ristorazione. Ogni distorsione rischia di avere un impatto sul mercato.
Dal documento d’identità allo scontrino
La prima versione del testo prevedeva che chiunque volesse lasciare un commento fosse obbligato a fornire la propria identità. Una misura pensata per scoraggiare i “leoni da tastiera”, che però ha sollevato subito problemi sotto il profilo della privacy, spingendo i relatori Salvo Pogliese (Fratelli d’Italia) e Gianluca Cantalamessa (Lega) a rivedere la norma.
Il compromesso raggiunto rinuncia all’obbligo di identificazione diretta attraverso i documenti sostituendolo con una verifica dell’effettiva visita: la recensione infatti potrà essere pubblicata solo entro 15 giorni dall’esperienza e a condizione che l’utente possa dimostrare di aver usufruito del servizio, ad esempio attraverso lo scontrino o una ricevuta.
Stop alle recensioni “comprate”
Il disegno di legge interviene anche su un’altra pratica diffusa: l’acquisto di recensioni positive o l’offerta di incentivi in cambio di giudizi favorevoli. Sconti, omaggi o altre forme di ricompensa in cambio di un commento a cinque stelle saranno vietati, per garantire più trasparenza nel rapporto tra cliente e gestore.
Non solo, a vigilare non sarà più l’Agcom, ma l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust), incaricata di definire le linee guida insieme al Garante della privacy, al ministero del Turismo e all’Agcom stessa. L’Antitrust dovrà monitorare ogni anno l’andamento delle recensioni illecite e, quando necessario, potrà applicare sanzioni. È previsto anche un meccanismo che consentirà alle associazioni di categoria di ottenere lo status di “segnalatori attendibili”, così da velocizzare la rimozione dei contenuti falsi.
Il mercato delle recensioni false
Le piattaforme digitali cercano da anni di contrastare il fenomeno delle recensioni false, investendo in sistemi di controllo sempre più sofisticati. Nonostante ciò, la lotta si rivela tutt’altro che semplice. I gestori dei siti si trovano a fronteggiare una mole enorme di commenti da verificare, scritti in lingue diverse, spesso creati da utenti reali su incarico di terzi o generati da bot. Tripadvisor, per esempio, solo nel 2022 ha individuato e rimosso 1,3 milioni di recensioni false su un totale di 30,2 milioni, pari al 4,3% del complesso delle valutazioni ricevute.