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OpenAI non ha rubato la voce a Scarlett Johansson: ci sarebbe un’altra attrice dietro ChatGPT

Nuove rivelazioni del Wahington Post sembrerebbero smentire le accuse che Scarlett Johansson ha mosso contro OpenAI. Secondo l’attrice l’azienda avrebbe usato la sua voce per darla a ChatGPT, ignorando il suo esplicito rifiuto. La vera attrice assunta per doppiare una delle personalità di ChatGPT ha confermato la versione del ceo Sam Altman: nessuno avrebbe copiato la voce di Scarlett Johansson, ma qualcosa non torna ancora.
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OpenAI non avrebbe rubato la voce di Scarlett Johansson per Sky, una delle cinque personalità che l'azienda leader nel settore dell'intelligenza artificiale (IA) ha creato per ChatGPT-4o, la nuova versione di ChatGPT. A rivelarlo è il Washington Post, che ha potuto accedere ai documenti di OpenAI relativi alla fase di casting per gli attori che avrebbero doppiato le cinque voci assegnate al chatbot: Sky, Ember, Breeze, Juniper e Cove. Inoltre, il giornale è riuscito a parlare con l'agente di quella che sembra essere la vera attrice assunta da OpenAI per doppiare il personaggio di Sky, ovvero quello ha fatto scoppiare il caso.

Tutto è iniziato lunedì 20 maggio 2024, quando l'attrice ha accusato pubblicamente OpenAI dalle pagine del Washington Post di aver utilizzato la sua voce senza la sua autorizzazione per darla a ChatGPT. D'altronde, aveva le sue ragioni per farlo: non solo l'impressionante somiglianza tra la sua voce e quella di Sky, ma anche il modo in cui Sam Altman ha gestito fino ad allora la faccenda.

Solo nove mesi prima della presentazioni delle cinque personalità, il Ceo di OpenAI aveva infatti contatto personalmente Johansson per chiederle di prestare la sua voce. Altman ha subito negato ogni accusa e forse, spiegando che per doppiare quella voce era stato assunto un'altra attrice (rimasta anonima). Ora, stando a quanto ricostruito dal Washington Post, potrebbe aver detto la verità.

L’accusa di Scarlett Johannson e la minaccia di azioni legali contro OpenAI

Ascoltando la voce di Sky, per l'attrice non ci sono dubbi: "La voce era così simile alla mia che i miei amici più stretti non riuscivano a trovare alcuna differenza", ha spiegato al Washington Post.

L'accusa dell'attrice è abbastanza chiara: dopo il suo no, il Ceo di OpenAI avrebbe comunque proseguito con la sua idea iniziale, utilizzando senza permesso la sua voce. A peggiorare la situazione di Altman c'è anche un tweet molto criptico pubblicato sul suo account X in occasione della presentazione delle cinque voci: "Her". Chi segue Johansson ha sicuramente colto il riferimento al titolo del noto film del 2013, con protagonista proprio la voce di Johansson nei panni di un'affascinante assistente virtuale. Secondo l'attrice e i suoi fan non può essere solo una coincidenza.

Per queste motivazioni, l'attrice ha detto che se l'azienda avesse continuato a usare quella che ritiene essere la sua avrebbe agito legalmente. Anche se Saltman si è difeso da ogni accusa, come si legge comunicato ufficiale pubblicato sul sito ufficiale di OpenAI, ha comunque deciso di sospendere l'uso della voce di Sky, non perché ammetta di averla copiata (ribadendo che la voce in questione appartiene a un'altra attrice), ma "in segno di rispetto alla signora Johansson".

La voce dell'IA è di una terza attrice: cosa ha scoperto il Washington Post

Eppure, secondo quanto ricostruito dal Washington Post, OpenAI avrebbe assunto un'altra attrice per dare la voce a Sky, per di più molto prima che Altman contattasse Johansson. Lo confermerebbero non solo i documenti consultati dal giornale, ma anche l'agente dell'attrice, che ha accettato di parlare al giornale a patto di rimanere anonima.

Il Washington Post ha riportato esattamente i requisiti inseriti da OpenAI nell'annuncio pubblicato l'anno scorso per trovare gli attori che avrebbero dato la voci alle cinque personalità di ChatGPT. Tra questi c'erano "avere tra i 25 e i 45 anni anni", e avere voci "calde, coinvolgenti e carismatiche". Nessun riferimento quindi – specifica il giornale – a un'eventuale somiglianza con il timbro di Scarlett Johansson. Eppure, a

La replica dell'attrice assunta da OpenAI

L'agente ha spiegato ai giornalisti del Wahington Post che durante la collaborazione tra OpenAI e l'attrice da lei assistita non ci sarebbe mai stato nessun riferimento né al film "Her" né tanto meno a Scarlett Johansson.

Insomma, la sua versione confermerebbe quanto detto da Altman in risposta alle accuse mosse dall'attrice hollywoodiana. In un comunicato stampa Altman aveva infatti chiarito che OpenAI "non ha mai voluto" che la voce di Sky ricordasse quella di Johansson e il doppiatore che ha prestato la voce al personalità del chatbot era stato scelto mesi prima che lui la contattasse.

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