“Non sapevo dove trasferirmi e ho fatto decidere a ChatGPT”: la storia di Julie

Sei mesi fa Julie Neis ha preso un aereo pronta a cambiare vita. Originaria del Michigan e cresciuta in Texas, ha lasciato un lavoro stressante nel settore tech in cerca di una nuova città dove ripartire, con ritmi più lenti. "Avevo bisogno di un cambiamento, ero esausta, ma non sapevo dove andare", ha raccontato Julie alla CNN. E così ha lasciato che ChatGPT decidesse al suo posto.
Julie dopo aver consultato il chatbot ha deciso di trasferirsi a Uzès, una piccola città francese di 8 721 abitanti nella regione dell'Occitania. "Amo vivere qui, non mi sembra ancora vero, e so che può sembrare folle, ma affidare a un’intelligenza artificiale una decisione così importante mi ha sollevata da un peso enorme. Era l’occasione per vivere un’avventura senza essere sopraffatta dall’indecisione.”
Lasciare che l’intelligenza artificiale scelga
La scelta non è stata causale, Neis infatti ha condiviso con il chatbot informazioni ed esigenze per trovare la città giusta. E infatti, il legame con la Francia risale all’infanzia di Neis. Ha studiato francese a scuola e nel 2004 si era trasferita a Parigi. Una volta tornata negli Stati Uniti, ha iniziato a lavorare nel settore tecnologico, "avevo un ottimo lavoro e stipendio, facevo tantissimi viaggi e poi è arrivato il burnout".
Neis ha deciso di lasciare il lavoro e tornare a Parigi, sperando di ritrovare serenità. La città, tuttavia, si è rivelata troppo frenetica "ero sovrastimolata", voleva restare in Francia, ma non sapeva dove. È a quel punto che ha deciso di rivolgersi a ChatGPT.
Dopo aver raccontato la sua storia e le sue necessità— un ritmo di vita più lento, mercati locali, clima gradevole e comunità internazionale — l’IA le ha proposto due opzioni: Sarlat-la-Canéda, nel cuore della Dordogna, e Uzès. Incerta, Neis ha lasciato che fosse l’AI a scegliere per lei: la decisione è ricaduta su Uzès, borgo più accessibile e vivace.
“Appena sono entrata nel borgo ho pensato: ecco, è qui il mio posto". La città si è rivelata accogliente e facilmente percorribile a piedi, il clima e l’ospitalità dei residenti l’hanno conquistata subito. Ha affittato un appartamento arredato con soffitti a volta e vista sulla torre medievale e ha cominciato a costruire una nuova comunità.
ChatGPT e il turismo 2.0: opportunità e limiti
La storia di Julie Neis non è un caso isolato: sempre più persone oggi si affidano all’intelligenza artificiale per progettare vacanze. Strumenti come ChatGPT vengono utilizzati per suggerire destinazioni, pianificare itinerari o valutare opzioni di alloggi. Trasformando il chatbot in una sorta di consulente personale virtuale.
Tuttavia, gli esperti mettono in guardia: i chatbot IA non sono infallibili. Le informazioni fornite possono essere incomplete, obsolete o poco contestualizzate, e l’assenza di un vero “contatto umano” rischia di offrire soluzioni che non tengono conto di dettagli importanti. Sicuramente possono essere strumenti di supporto, ma è necessario verificare sempre le informazioni o confrontandosi con esperti del settore. É una buona base di partenza, da consultare sempre con un po' di sanissima diffidenza.