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Mark Zuckerberg rilancia il Metaverso: “Ci lavoreremo tutti come fossimo in ufficio. Avremo anche le gambe”

Nella conferenza Meta Connect, la società fondata da Zuckerberg ha presentato i suoi piani per il futuro. La chiave di accesso al nuovo mondo digitale sarà il Meta Quest Pro, un visore da 1.799,99 euro.
A cura di Valerio Berra
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Un anno fa Mark Zuckerberg ha avviato una delle più grandi campagne di rebranding che la Silicon Valley ricordi. La sua Facebook sarebbe diventata Meta, la compagnia che avrebbe dovuto traghettare l’umanità nel Metaverso. Il viaggio al momento non sta andando molto bene, anzi. Non è ancora iniziato, visto che dai report interni sembra che gli stessi dipendenti non siano molto entusiasti della destinazione. Zuckerberg invece non ha mollato di un centimetro e alla conferenza Meta Connect ha svelato la chiave di accesso per il suo nuovo universo digitale.

Le caratteristiche del Meta Quest Pro

Tutto parte dal visore. Zuck ha presentato il Meta Quest Pro, un dispositivo leggero, molto più potente del Quest 2 e molto più costoso. Sarà disponibile dal 25 ottobre per 1.799,99 euro insieme alla base di ricarica, qualche accessorio e due controller per muoversi nello spazio digitale. I nuovi schermi Lcd garantiscono immagini più dettagliate, grazie all’aumento della risoluzione e del contrasto.

La batteria posizionata sul retro permette a tutto il dispositivo di essere più bilanciato. Interessante anche una componente magnetica da applicare al visore: è una maschera che consente di isolare meglio le immagini trasmesse. Funziona come un paraocchi: quando si toglie è possibile utilizzare le applicazioni che interagiscono anche con la realtà fisica.

La collaborazione con Microsoft e Adobe

Le immagini e gli esempi su cui Meta ha puntato nella sua presentazione chiariscono da che parte si sta muovendo il Metaverso. Nel 1975 Bill Gates, fondatore di Microsoft, aveva già chiaro da che parte sarebbe andata la tecnologia: «Nel futuro vedo un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa». Per Zuckerberg in futuro si replicherà lo stesso paradigma ma al posto del pc ci sarà un visore.

Alla Meta Connect sono state presentate tutte le applicazioni del nuovo visore dedicate al lavoro. Le immagini sono chiare. I visori entrano negli uffici, nelle fabbriche e negli studi di design. Servono a visualizzare nello stesso momento diversi schermi virtuali, a potenziare attraverso la realtà aumentata le capacità di progettazione a fare meeting con gli avatar di colleghi che si trovano in altri luoghi fisici.

Non si tratta solo di ipotesi. Meta ha già firmato accordi di collaborazione con Microsoft, Adobe e anche con la società di consulenza Accenture. Accordi che prevedono la creazione di applicazioni ottimizzate per il Metaverso. A confermare la partnership è arrivato anche Satya Nadella, ceo di Microsoft: “Questo tipo di esperienza cross device e cross screen sarà alla base dell'ufficio virtuale del futuro”.

Gli avatar e il caso delle gambe

Nelle scorse settimane Zuckerberg aveva pubblicato un immagine del Metaverso che era stata inondata di critiche. Lo scatto diffuso sui social ritraeva l’avatar del fondatore di Facebook con talmente pochi pixel da farlo sembrare un protagonista di uno dei primi titoli di Ps1. Non sorpende quindi che Zuck abbia voluto giocarsi questa possibilità per rispondere a tutte le critiche sulla grafica degli avatar.

META | I nuovi avatar del Metaverso
META | I nuovi avatar del Metaverso

Gli alter ego digitali di Meta infatti sono sembrati in queste nuove immagini molto più definite. Meta Quest Pro permette anche di registrare e replicare la mimica facciale dei soggetti che lo utilizzano. Ma non è l’unica evoluzione. Per la prima volta sono stati mostrati dei modelli di Avatar muniti anche di gambe.

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