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Lui è Cassie ed è il Marcell Jacobs dei robot bipedi: corre i 100 metri in 24 secondi

La sua struttura è ricalcata su quella umana. Cassie ottiene buoni risultati anche sulle lunghe distanze: nel 2021 ha corso i 5 chilometri in 53 minuti.
A cura di Valerio Berra
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L’andatura è incerta. A volte si sbilancia da un lato, a volte perde un po’ di ritmo e non sempre segue le linee tracciate sulla pista di atletica. Eppure Cassie corre. E corre veloce. A fine settembre ha chiuso i 100 metri in 24,73 secondi alla Oregon State University, stabilendo un nuovo record mondiale. Cassie non è forte solo sulla breve distanza: nel 2021 è riuscito a chiudere la gara dei 5 chilometri in 53 minuti. E tutto senza neanche avere un busto o una testa per guardare. Cassie è il robot bipede più veloce mai costruito. I detrattori lo hanno paragonato a uno “struzzo senza testa”, evidente caso di robot shaming.

Cassie ha uno struttura ottimizzata per la corsa. Ha due gambe con tre articolazioni che replicano la struttura dell’apparato locomotore umano. La differenza principale è nella prima articolazione della gamba, quella che corrisponde al nostro ginocchio. È rivolta esattamente nel senso opposto al nostro, una variazione che gli concede in aspetto in effetti da pennuto. Cassie ha anche il suo fanclub: a seguire la sua gara alle Agility Robotics dell’Oregon State University c’erano circa 40 sostenitori.

La conquista dell’andatura bipede

Alan Fern è stato uno dei coach che hanno portato Cassie al successo. Docente di intelligenza artificiale, ha aiutato il robot a muoversi senza cadere, imparando cosa fare per equilibrare il suo peso in base all’andatura. Intervistato dal Washington Post ha spiegato: “Questo è il primo grande passo verso i robot umanoidi che svolgono un lavoro reale nel mondo reale. Perché ora possiamo far sì che i robot si muovano in modo robusto su due gambe”.

Il sogno del robot umanoide

I primi progetti di Cassie risalgono al 2017. Se l’unico scopo di un robot fosse quello di muoversi velocemente sulla terra, la soluzione migliore sarebbe quello di attrezzarlo con delle ruote o al massimo con dei cingoli. La scelta di creare dei robot bipedi non nasce solo dall’ambizione di veder replicata la struttura umana in un robot. Anche Elon Musk, oltre a lanciare una linea di profumi, ha presentato al mondo il prototipo di Optimus, un robot bipede in che in futuro dovrebbe svolgere in autonomia alcuni compiti logistici.

Avere due gambe invece di una serie di ruote o dei cingoli permette di muoversi meglio negli ambienti accidentati, superando ostacoli e modificando l’altezza in base al compito da svolgere. Le gambe sono meglio dei cingoli. E se sviluppare soluzioni bipedi può essere complesso c’è sempre la strada di Boston Dynamics, l’azienda che produce i robot dog a quattro zampe che ormai impiegati anche per spegnere gli incendi.

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