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L’eruzione dell’Etna vista dallo spazio: perché è necessario tracciare la nube vulcanica

Il satellite dell’Agenzia Spaziale europea ha rilevato una nube di anidride solforosa generata dall’eruzione del 2 giugno sull’Etna, visibile anche dallo spazio.
A cura di Elisabetta Rosso
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ESA | L'eruzione dell'Etna vista dallo spazio
ESA | L'eruzione dell'Etna vista dallo spazio

Il satellite di Copernicus Sentinel-5 Precursor ha catturato le emissioni di anidride solforosa dell'eruzione dell'Etna del 2 giugno 2025. L’esplosione vulcanica, accompagnata dal cedimento di una sezione del cratere, ha generato una nube eruttiva che ha superato i mille metri di altezza, risultando visibile anche dallo spazio. L'immagine dell'Agenzia spaziale europea (ESA) infatti mostra l'enorme colonna di cenere, gas e roccia. Non solo, il satellite ha anche rilevato l'anidride solforosa emessa nel pennacchio.

L'Etna è uno dei vulcani più attivi al mondo, ma non si è verificata un'eruzione di questa portata dal 2014, secondo l'Osservatorio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Controllare la dispersione dei gas dallo spazio è fondamentale per prevedere la direzione e limitare i danni ambientali e l'impatto sulla qualità dell'aria. 

ESA | Le emissioni di anidride solforosa rilevate da Sentinel-5 Precursor
ESA | Le emissioni di anidride solforosa rilevate da Sentinel-5 Precursor

Come funziona Sentinel-5 Precursor

Sentinel-5 Precursor è un satellite del programma europeo Copernicus, lanciato nel 2017 dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), con l'obiettivo di monitorare l'atmosfera terrestre. Il satellite di osservazione terrestre trasporta TROPOMI (Tropospheric Monitoring Instrument), strumento in grado di rilevare gas atmosferici e aerosol che influenzano la qualità dell’aria  NO₂, CO, SO₂, ozono troposferico) e il cambiamento climatico (es. metano, ozono stratosferico). Misura anche l’ozono, il monossido di carbonio, aerosol e radiazione UV.

Il satellite di Copernicus aiuta a monitorare l’inquinamento atmosferico su scala globale, ma fornisce anche i dati per previsioni meteo e modelli climatici e allerta in caso di eventi inquinanti o eruzioni vulcaniche.

Perché è importante tracciare una nube vulcanica

Quando un vulcano erutta, non libera soltanto lava e cenere, ma anche enormi quantità di gas, tra cui il biossido di zolfo (SO₂), una sostanza che può avere effetti significativi sulla qualità dell’aria e sul clima. Ed è qui che entra in gioco Sentinel-5P. Il satellite infatti è in grado di rilevare e misurare in tempo reale la concentrazione di gas nell’atmosfera con precisione, offrendo una panoramica dettagliata della nube vulcanica generata dall'eruzione.

Queste misurazioni permettono di tracciare la nube vulcanica e prevederne la direzione, capire l'impatto sulla qualità dell'aria e allertare autorità e aviazione civile (il SO₂ può danneggiare i motori degli aerei). Il satellite permette un monitoraggio costante e dettagliato dei gas emessi. I suoi dati infatti sono utilizzati dalla Protezione Civile e INGV per valutazioni sul campo, dall'aviazione civile per aggiornare le rotte e dalle autorità sanitarie per valutare possibili rischi all’apparato respiratorio. 

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