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Lele, il creator che si mostra con il suo avatar: “Preferisco così, le persone ascoltano quello che dico”

Cresce in Italia il fenomeno dei creator virtuali, chiamati VTuber. DBG_Lelex racconta a Fanpage.it la sua visione: “C’è ancora stigma, ma l’avatar mi rende più libero e più fedele a quello che voglio dire”.
A cura di Lorena Rao
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La live su Twitch sta per cominciare. Dopo qualche minuto, la voce dello streamer saluta la chat. Poi appare in schermo: non è una persona in carne e ossa, ma un avatar virtuale in stile anime. In altre parole, è un VTuber, o content creator virtuale. Il fenomeno nasce nel 2016 in Giappone, con Kizuna AI, un personaggio femminile di finzione di Kizuna AI Inc., una filiale della società di intrattenimento digitale Activ8.

Con il suo saluto iconico “Kizuna AI desu!” e un mix di contenuti digitali, ha definito un nuovo linguaggio dell’intrattenimento online, fondendo estetica anime, intelligenza artificiale e cultura otaku. Dal Giappone, il fenomeno ha rapidamente oltrepassato i confini nazionali, trovando terreno fertile sia in Corea del Sud, dove l’industria K-pop e la familiarità con la tecnologia hanno favorito la nascita di creator e idol virtuali, sia in Cina, con piattaforme come Bilibili che hanno sostenuto la crescita di creator virtuali, ad esempio Luna Ch., che ha oltre 1 milione di iscritti al canale YouTube. Non tutti i VTuber sono uguali: possono essere in 2D o in 3D, realizzati e gestiti con intelligenza artificiale o con software specifici dietro cui ci sono persone reali che parlano.

Negli ultimi anni, anche l’Occidente ha abbracciato il fenomeno, Italia inclusa. Parliamo ancora di una forma embrionale rispetto a quanto accade in Asia ma oggi le varie piattaforme social iniziano ad accogliere con più frequenza personalità di questo tipo. Tra loro c’è DBG_Lelex, una persona reale che utilizza un avatar maschile virtuale creato da sé per parlare di videogiochi su Twitch e YouTube. Lo abbiamo intervistato. O meglio, abbiamo intervistato il suo avatar. Quando si è connesso su di noi via webcam indossava già la sua maschera di pixel.

Non nasci subito come VTuber, giusto?

Sì, ho fatto una prima parte del mio percorso sul web in maniera “normale”. Facevo video su YouTube da piccolo, quando non era neanche d'uso mettere la videocamera. Parlo dei primi anni ‘10 del 2000. In quel periodo, mettere video sulla piattaforma non era nemmeno considerato un lavoro. Dopodiché, con la nascita del concetto di personal branding e di content creator come lavoro, col mio canale "Double Blue Gamers" tendevo a fare video di gameplay con voice over. Tuttavia, facendo anche delle live, per necessità ho utlizzato la cam per un po’ di tempo.

Quand’è avvenuto il cambio di rotta?

Da due anni a questa parte, quando si è presentata l'occasione (il mondo dei VTuber l'ho conosciuto proprio in quel periodo lì), ho fatto questo cambio. Chiaramente due anni fa, così in realtà ancora oggi, non era qualcosa di molto popolare. C'è ancora molto stigma su questa cosa qui, perché qualcuno può soffrire della mancanza di un contatto tecnicamente più reale con te.

In effetti la tua è una scelta peculiare, dato che siamo in un’epoca in cui è centrale mettere la faccia sui propri contenuti.

Questa scelta che ho fatto mi sembra molto coerente con tante cose che ho visto, anche non legate al mondo VTubing. C’è una grande fetta di nuovi creator che gestiscono canali commentary, ossia ragazzi che fanno opinionismo generico e che solitamente mettono un gameplay di un videogioco il quale però non ha nessuna rilevanza sugli argomenti trattati. In generale si espone un argomentazione senza l'utilizzo di una faccia. C'è solo un voice over in cui si parla.

Quindi per te la cosa più importante è il contenuto?

Ho sempre tentato di far prevalere l'argomentazione rispetto all'apparenza, che invece diventa sempre una fonte di distrazione per qualcuno, o comunque un attaccamento a cose che non c’entrano. Mi viene in mente un esempio: tu stai parlando di una cosa e la gente si concentra su come hai i capelli quel giorno. È una cosa che non mi ha mai fatto impazzire, perché ci metti tanto impegno nella costruzione di un video, nella creazione di qualcosa. Questo non vuol dire che deve essere il destino di tutti: ognuno ha la sua visione per questo lavoro.

VTUBER | DBG_Lelex in live su Twitch mentre gioca e commenta Elden Ring Nightreign
VTUBER | DBG_Lelex in live su Twitch mentre gioca e commenta Elden Ring Nightreign

Come hai conosciuto la scena VTubing?

In realtà dopo che ho fatto il passaggio da cam ad avatar. Avevo vagamente un’idea della scena giapponese coi content creator di Hololive. L'ho esplorata quando la gente ha iniziato a dirmi che sono un VTuber, quindi è stato in realtà un processo di scoperta. Direi che nel perfezionamento di come si fa questa cosa ho dato un'occhiata a diversi creator. Ma qui riscontro un altro punto di dissonanza.

Cioé?

Normalmente c'è la volontà di creare il personaggio, di fare branding. Io però tendo a non fare questa cosa.

Per te l’avatar che funzione ha?

Lo utilizzo solo per trasmettere la mia espressione durante la live. L'ho trovato necessario piuttosto che togliere la cam, che si può fare, ma mi sembrava estremo. Ho trovato questa via di mezzo, che trovo migliore per me e per la filosofia di cui abbiamo parlato prima, ossia la volontà di far concentrare le persone su quello che sto dicendo.

Dunque non interpreti un personaggio?

Dico un esempio: su Twitch stanno nascendo molti strumenti utili per l'interazione con l'avatar a seguito di donazioni, facendolo reagire in modi particolari, ma non è il mio pane, anzi! Io in realtà volevo cambiare personaggio ogni sei mesi, alternando un personaggio femminile a quello maschile per creare un mio universo narrativo.

Perché poi hai cambiato idea?

Per una sorta di coerenza, di branding. Ne ho creato solo uno per non creare troppa confusione. Però continuo a realizzarne altri perché continuo ad avere questa visione, che è atipica. Nella scena italiana c'è la necessità di creare un personaggio e fare quasi roleplay.

L’avatar con cui stiamo parlando adesso non è il primo, vero?

Il primo avatar che ho fatto è stato femminile, in modo che sembrasse totalmente distaccato dal me visto in cam e far capire che avevo creato una sorta di barriera, spiegando infatti che stavo iniziando a creare questi personaggi.

E qual è stata la reazione del tuo pubblico?

La cosa fu vista molto male. Non da tutti ovviamente, perché chi ti segue tanto, un po’ percepisce il tuo approccio di lavoro. È chiaro che per molti è stato inaccettabile perché soffrivano della nostalgia di non vederti più. Esiste una relazione “para-sociale” con i propri iscritti: quando ti sottrai da questo meccanismo, stai letteralmente togliendo una parte della loro quotidianità. Ancora oggi, fare contenuti come i miei, che faccio approfondimenti videoludici, viene visto un po’ come una follia perché sei ridicolo per certi aspetti, ma a me non importa.

Dici ridicolo perché ti è stato detto direttamente o è una tua percezione generale?

Diciamo che è stata influenzata da tanti commenti che ho ricevuto, però dopo non so mai filtrare se è nostalgia di prima o se è insofferenza per il modello in sé che non piace, almeno in Italia. Per esempio, sono stato ospite in live da Dario Moccia, perché pure lui era abbastanza perplesso su questo tipo di mondo. Non che lui rifletta l'opinione italiana, però insomma può essere una sorta di costatazione sulla temperatura che c'è in Italia a riguardo. Mi sembra non sia preso sul serio, ma è una mia personalissima percezione.

Eppure deve esserci qualcosa che ti motiva data l’opinione in generale

Inizio in effetti a vedere i risultati di quello che stavo dicendo. La gente inizia a parlare degli argomenti che espongo. In generale noto una certa mancanza di morbosità da parte delle persone, anche se c'è sempre qualcuno che ne vuole sapere di più su di me, però mi sembra molto ridotto. Mi sembra anche che alcune ragazze italiane che hanno fatto VTubing hanno sottolineato questo aspetto e cioè che si sentono molto più sicure. E io lo posso ben capire, anche se da maschio ho avuto sicuramente meno problemi da quel punto di vista. Però al di là dei casi estremi, la curiosità che spinge le persone a volerne sapere troppo e diventare ossessivi sulla tua vita, questa parte viene tolta.

Com’è la situazione generale del VTubing in Italia?

Inizio a vedere su Twitch tanti, ma soprattutto tante, creator che lo usano. Questo contribuirà, nel corso del tempo, allo sdoganamento sui pregiudizi in generale. O almeno lo spero, prima che succederà qualcosa di grave che farà il contrario. La vedo come una cosa crescente proprio dell'ultimo periodo, grazie anche a una strumentazione sempre più intuitiva: oggi è un po’ più semplice rispetto ad anni fa. Tanti, piuttosto che lanciarsi al 100%, adottano questa strategia che per me è comprensibilissima.

Hai amicizie tra i VTuber italiani?

Amicizie no, però, per esempio, quando c'è stata quella situazione tra Grenbaud e Chiara Luna, ho parlato con lei per esprimerle vicinanza. In generale non voglio che la cosa diventi “ah tu fai parte dei VTuber” perché per me sarebbe un fallimento.

Perché?

Perché significherebbe che non è cambiato niente rispetto ai piani che avevo, dato che dovevamo parlare di quello che tratto. Poi ognuno declina il VTubing a modo suo. Nel mio caso specifico sento un'affinità dal punto di vista dell'approccio al lavoro con queste persone, ma non voglio essere considerato esclusivamente come un esponente della categoria.

Su YouTube e Twitch occupi di videogiochi. Quanto hanno influito sulla tua vita?

Totalmente, direi. Ci gioco da quando ero bambino e hanno sempre fatto parte del mio tempo libero. Un giorno, ai tempi del liceo, ho giocato Bloodborne su PS4, un titolo che mi ha fatto fare il click e mi fatto dire “ok, questa roba è seria tanto quanto il cinema”. Ho capito a 17 anni che c'erano discorsi possibili da fare al riguardo. Quindi mi sono sempre interessato di più e ho iniziato a trattarli come fosse un'analisi critica e applicarla ai videogiochi.

C'è un contenuto che ti ha dato particolare soddisfazione per la risposta del pubblico?

Generalmente, parto dal videogioco per poi parlare di libri, arte e altre cose. È bello per quello perché ho persone che hanno iniziato a leggere libri per questa cosa qui. Un video a cui tengo molto è quello su Little Nightmares, un cui faccio dei parallelismi con i racconti di Kafka. Tante persone mi hanno detto che hanno iniziato a leggere Kafka grazie a questo video,quindi sono orgoglioso di questa parte di lavoro.

Pensando al futuro, parteciperai mai a un evento di settore come i content creator “tradizionali”?

Bella domanda. Ho sempre pensato "ma se facessi il cosplay del personaggio?", anche perché mi piace per un discorso di merchandising. Non mi piace invece quando il business è legato in qualche modo al tuo volto. Non ho mai riflettuto seriamente su questa cosa, ma è una cosa che prima o poi andrà vista. Ad ogni modo, non la vedo come una tragedia la possibilità che una persona ogni tanto appaia. Alla fine il problema è la quotidianità, la necessità – soprattutto per chi fa live su Twitch – di essere visto ogni giorno e diventare la compagnia per alcuni. Io sono abbastanza aperto su questa cosa degli eventi, ma ripeto che ho avuto un passato in cui i miei follower mi hanno visto, quindi per me è facile rispondere così.

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