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Intelligenza artificiale (IA)

La Russia lancia la sua intelligenza artificiale, si chiama GigaChat e pare il meme del maschio alfa

Per Mosca è importante avere un suo chatbot, anche se ChatGPT sa parlare più lingue non è la stessa cosa: serve un’IA addestrata a pensare come un russo.
A cura di Elisabetta Rosso
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La Russia scende in campo e crea la sua intelligenza artificiale. Si chiama GigaChat è già il nome è tutto un programma. Come ogni chatbot creato dopo novembre 2022 è stato battezzato "il rivale di ChatGPT". D'altronde si sa, l'ambito tech è diventato il nuovo fronte della geopolitico per contendersi la supremazia e così la Russia presenta il campione in gara creato a sua immagine e somiglianza. Per il Paese ora è fondamentale avere un suo programma di intelligenza artificiale generativa, anche se ChatGPT sa parlare il russo non è la stessa cosa.

La nuova tecnologia è stata rilasciata dall'istituto di credito russo Sberbank (SBER.MM), e il sistema è ancora in fase di test, quindi può essere utilizzato solo dagli utenti che hanno ricevuto un invito. In realtà però la scelta del nome dà già indizi interessanti, sembra infatti un richiamo a GigaChad, il meme dell'archetipo virile, muscoloso e sprezzante, che è diventato un'icona di testosterone sul web. Un superuomo 2.0 che incarna benissimo la propaganda russa, quella che spaccia foto di Putin mente caccia o gioca a judo come esempio di uomo modello.

Perché la Russia ha bisogno del suo chatbot

Sberbank ha spiegato che GigaChat è in grado di comunicare in lingua russa meglio degli altri chatbot lanciati sul mercato. La banca da tempo investe nelle nuove tecnologie per ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni. Una mossa che si è rivelata strategica, soprattutto dopo l'attacco russo in Ucraina che ha spinto le nazioni occidentali a imporre sanzioni punitive e bloccare l'export per ostacolare Mosca. Sberbank lo sa bene, la banca infatti da più di un anno è stata estromessa dal sistema di transizioni finanziarie internazionali Swift.

In realtà anche ChatGPT parla il russo, ma non è la stessa cosa, perché il linguaggio anche per i chatbot, va oltre alla semplice traduzione. È la sintesi di una cultura, e infatti Sberbank ha scelto di creare un modello AI studiato ad hoc per soddisfare le esigenze delle imprese e degli utenti nel Paese, e che opera su server russi. Ogni software infatti viene addestrato su una selezione di testi, testi che influenzano le risposte dei chatbot. Quindi è chiaro che se un programma come ChatGPT è stato costruito su letture prevalentemente americane, anche quando tradurrà le conversazioni in russo, il concetto che trasmette sarà influenzato dalla cultura di riferimento. Ecco perché per la Russia, ma anche per la Cina, insomma per quei Paesi che si schierano contro la cultura occidentale, è necessario creare chatbot che parlino la loro lingua, in tutti i sensi.

Il meme GigaChad

Il nome sembra un richiamo a GigaChad (cambia solo una lettera), il meme che è riuscito a incarnare perfettamente lo stereotipo del maschio alfa. È diventata un'icona con massa e definizione muscolare mostruosa, volto granitico, e movimenti plastici. Un titano di mascolinità, battezzato dagli utenti GigaChad, ovvero il chad tra i chad, il più uomo tra gli uomini, a partire da un thread su Reddit del 2017.

Il meme di GigaChad è costruito sugli scatti di Ernest Khalimov, un bodybuilder e un modello di intimo di origine russa, la cui fisionomia è stata alterata al computer insieme a quella di altri modelli all'interno di un progetto artistico realizzato dalla fotografa Krista Sudmali. Ora tutto l'immaginario che ruota intorno a GigaChad è aderente con l'idea russa di maschio predominante e virile, un'immagine che lo stesso Vladimir Putin cerca di incarnare quando si fa immortalare a petto nudo con i pesci appena pescati in mano o mentre spara al poligono della regione di Ryazan. Il machismo è un tratto fondante della propaganda russa, non stupirebbe quindi se GigaChat non fosse altro che un'estensione virtuale del maschio alfa.

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