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Invidia, inadeguatezza, solitudine. Quali sono i sentimenti negativi provati dai giovani sui social

Dall’ultimo report pubblicato da Telefono Azzuro, il 53% degli adolescenti ha provato sui social sentimenti negativi. Fra questi c’è anche la “rabbia per le vite degli altri”. Oltre il 50% degli intervistati trascorre su queste piattaforme tra le due e le tre ore al giorno.
A cura di Valerio Berra
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All’inizio era solo Msn. Un programma di chat gratuito sviluppato da Microsoft che permetteva di avviare chat di gruppo o singole. C’erano i trilli per mandare segnali agli amici, i caratteri speciali per arricchire la tastiera e i blog, facili da costruire e comodi per condividere contenuti. Poi è arrivato Facebook, poi Instagram, poi TikTok. Ora qualsiasi adolescente con in mano uno smartphone ha davanti ai suoi occhi un’offerta praticamente illimitata di piattaforme social.

Dopo anni di utilizzo, di storie, di ricerche e di segnalazioni ormai si cominciano a studiare gli effetti a lungo termine di queste piattaforme. Soprattutto per i più giovani. Telefono Azzurro e Dota Kids hanno fotografato con un report quali sono i rischi, le paure e i problemi più grandi dei giovani che accedono regolarmente ai social network. Un documento dove è chiaro che sia i genitori che gli adolescenti sono sempre più preoccupati.

Cosa provano gli adolescenti mentre sono sui social

Lo studio è stato condotto su un campione di 804 genitori e 815 giovani di età tra i 12 e i 18 anni. Oltre il 70% degli intervistati nella fascia giovane teme che i dati diffusi in rete vengano poi utilizzati senza il loro consenso. Fra questi dati ci sono anche i loro percorsi di navigazione in rete, come i movimenti suoi social e le ricerche o la navigazione sul web. Il 48% sono capitati davanti a contenuti definiti poco appropriati. Nel 25% dei casi questi contenuti li hanno turbati e impressionati.

Ma è sui sentimenti negativi che si focalizza la ricerca. Un ragazzo su due, circa il 53%, ha detto durante le interviste di aver provato sui social sentimenti spiacevoli, a partire dall’invidia per la vita degli altri. Il 21% si è sentito inadeguato, il 18% diverso e il 10% omologato. Aggettivo usato in questo caso con accezione negativa. Il 12% ha sperimentato solitudine, il 9% rabbia per le vite degli altri.

Le ore passate davanti allo smartphone

Il 27% dei ragazzi intervistati ha spiegato di sentirsi ansioso o agitato quando non può accedere a un social. In effetti i dati sul tempo di utilizzo di questi strumenti sta continuando ad aumentare. Al momento il 50% dei ragazzi tra i 12 e i 18 resta sui social tra le due e le tre ore al giorno. Ma sono le nicchie a preoccupare di più. Il 14% passa sui social almeno sei ore al giorno, il 4% oltre sei ore e il 3% dichiara di essere “sempre connesso”. Le conseguenze sono soprattutto sul sonno: per il 35% dei ragazzi stare sui social vuol dire fare tardi la sere illuminati solo dalla luce dello smartphone, così da fare più fatica ad addormentarsi.

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