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Il laboratorio che crea bambini geneticamente perfetti: la strana pubblicità comparsa in metropolitana

La start-up Nucleus lancia una campagna provocatoria per l’“ottimizzazione genetica” degli embrioni, tra promesse di figli più sani e intelligenti e accuse di eugenetica.
A cura di Elisabetta Rosso
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NUCLEUS | Il cartellone pubblicitario Have your best baby
NUCLEUS | Il cartellone pubblicitario Have your best baby

In fondo alle scale della metropolitana di Broadway-Lafayette c'è un cartellone con il volto bambino con una scritta: "Have you best babies". La pubblicità sul "bambino migliore" fa parte di una campagna di Nucleus per l’ “ottimizzazione genetica” degli embrioni fecondati in vitro. É una delle tante start up che promette di creare i laboratorio superbambini. Più alti, più intelligenti, più belli.

Come spiegato sul sito ufficiale, Nucleus offre ai clienti l'accesso a un "software di ottimizzazione genetica" che consente  di "analizzare, confrontare e selezionare i propri embrioni in base a oltre 2000 previsioni genetiche". La proposta va ben oltre il classico screening genetico preimpianto, pratica diffusa dagli anni Duemila per ridurre il rischio di malattie ereditarie gravi. L’azienda sostiene infatti di poter analizzare gli embrioni IVF non solo per prevenire patologie, ma anche per selezionare tratti come sesso, predisposizione cognitiva e perfino caratteristiche comportamentali come ansia e ADHD. Un livello di intervento che, secondo numerosi bioeticisti, entra pericolosamente dentro i confini dell’eugenetica.

La campagna provocatoria di Nucleus

A partire dall’estate 2025, la società ha avviato una massiccia campagna outdoor a New York, trasformando la stazione della metropolitana di Broadway-Lafayette in una vetrina. Manifesti e maxi-adesivi riportano slogan come “Dai al mondo il tuo miglior bambino”, “Un figlio più sano è possibile” e “Il QI è genetico al 50%”, accompagnati dall’invito a visitare il sito pickyourbaby.com. Nel quartiere SoHo, i visual si spingono ancora oltre con frasi come “Questi bambini hanno geni eccellenti”, un richiamo non troppo velato alla campagna pubblicitaria di American Eagle con l’attrice Sydney Sweeney.

La campagna di Nucleus non è passata inosservata. Le prime critiche sono a giugno, quando l'azienda ha presentato su X (ex Twitter) il prodotto “Nucleus Embryo”: il post ha raccolto reazioni negative, gli utenti hanno accusato l'azienda di mercificazione della vita e di promozione di un modello selettivo di genitorialità basato su canoni pericolosi.

A difendere la visione di Nucleus è intervenuto il fondatore Kian Sadeghi, che in un video di lancio ha richiamato l’evoluzione storica della fecondazione assistita: “Non molto tempo fa, la prima IVF suscitava paura e stigma: si parlava con timore di ‘bambini in provetta’. Oggi è una pratica consolidata e quotidiana. Anche l’ottimizzazione genetica seguirà questo percorso: la tecnologia è qui ed è destinata a restare.”

Ha poi aggiunto: "Ogni famiglia merita di sapere che questi strumenti esistono. Sono sicuri e possono aiutarvi a prendere decisioni più ponderate per il vostro futuro figlio. Non tutte le famiglie vorranno usarli, e va bene così. Ma ogni famiglia merita di saperlo".

Genetica, etica e futuro: un confine sempre più sottile

Il dibattito resta aperto. Da un lato, i progressi della genomica promettono diagnosi sempre più precise e una riduzione significativa delle malattie congenite. Dall’altro, cresce il timore che la selezione degli embrioni possa trasformare la procreazione in un processo industriale regolato da criteri estetici o performativi, con profonde implicazioni sociali. La campagna di Nucleus non è soltanto un’operazione pubblicitaria: è il sintomo di una trasformazione culturale che costringe a ripensare il concetto di “normalità” biologica.

Il post Kian Sadeghi
Il post Kian Sadeghi
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