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Elezioni politiche 2022

Il Garante della Privacy ha chiesto a Facebook di spiegare cosa sta facendo per le elezioni italiane

L’obiettivo dichiarato dal Garante è quello di evitare un altro caso Cambridge Analytica.
A cura di Valerio Berra
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Una campagna informativa, sticker per Instagram con landing page e la collaborazione con una serie di organizzazioni che si occupano di fact checking per verificare le notizie. In vista delle elezioni del 25 settembre Meta ha messo in campo una serie di iniziative per invitare gli elettori al voto ed evitare che attraverso i suoi social si diffondano fake news.

Iniziative che ora verranno controllate dal Garante della Privacy che in una nota diffusa nelle ultime ore ha spiegato: “Anche alla luce della precedente sanzione comminata a Facebook per il caso “Cambridge Analytica” e il progetto “Candidati”, avviato per le elezioni del 2018, ricorda che è necessario prestare particolare attenzione al trattamento di dati idonei a rivelare le opinioni politiche degli interessati e al rispetto della libera manifestazione del pensiero”.

Non solo. Il Garante vuole verificare anche che gli utenti coinvolti in questa operazione siano tutti maggiorenni: “Facebook dovrà fornire informazioni puntuali sull’iniziativa intrapresa; sulla natura e modalità dei trattamenti di dati su eventuali accordi finalizzati all’invio di promemoria e la pubblicazione degli “adesivi” informativi (pubblicati anche su Instagram – Gruppo Meta); sulle misure adottate per garantire, come annunciato, che l’iniziativa sia portata a conoscenza solo di persone maggiorenni”.

La risposta di Meta: “Abbiamo già cominciato a collaborare”

Un portavoce di Meta ha già riferito all’agenzia di stampa Reuters che i social network del gruppo fondato da Mark Zuckerberg hanno già cominciato a collaborare con il Garante per fornire tutti i dati richiesti: “Stiamo collaborando con l'Autorità italiana per la protezione dei dati personali per spiegare cosa stiamo facendo per aiutare a proteggere l'integrità delle elezioni italiane e per mettere in contatto le persone con informazioni elettorali affidabili del Ministero dell’Interno”.

Lo spettro di Cambridge Analytica

Il caso Cambridge Analytica è scoppiato nel marzo 2018. Cambridge Analytica era una società di consulenza britannica che ha collezionato e rivenduto dati personali da 87 milioni di account senza il consenso dei loro proprietari. Informazioni che poi sono state cedute a organizzazioni politiche di diversi ambiti e utilizzate per propaganda. Tutto è partito da Christopher Wylie, ex dipendente di Cambridge Analytica che ha voluto raccontare la sua storia a diversi giornali.

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