Google sta pensando di creare dei datacenter nello Spazio: il Progetto Suncatcher

Nel mondo dell’informatica c’è una frase che gira da anni: “There is no cloud. It’s just someone else’s computer”. Non esiste nessun cloud, è solo il computer di un altro. I dati che non teniamo o non usiamo nei nostri dispositivi sono conservati altrove, tendenzialmente nei data center dei servizi che paghiamo in cloud. Con l’arrivo dell’intelligenza artificiale il problema sta diventando enorme. Tanto grande che Google sta pensando a una soluzione oltre i confini del nostro pianeta. Come spiega il quotidiano The Guardian ora l’obiettivo sarebbe costruire data center da mandare direttamente nello spazio. Il piano si chiama Progetto Suncatcher
Negli ultimi mesi la rassegne stampa dei giornali che si occupano di tecnologia sono stati puntellate da notizie legate ai data center. Le ultime riguardano una serie di testimonianze di cittadini che raccontano i problemi di chi vive accanto a una data center.
Il problema dei data center nei territori
A luglio Michelle Fleury e Nathalie Jimenez hanno raccontato sulla BBC la storia di Beverly Morris, una donna che vive in una zona rurale della Georgia dove è nato costruito un data center di Meta. Da quando l’acqua della rete idrica è stata dirottata per raffreddare i pc che ospitano “i dati degli altri” gli impianti della sua causa e di quella dei residenti sono stati compromessi.
O ancora. A ottobre il New York Times ha racconta che dopo l’apertura di un data center di Microsoft in Messico, lo scorso anno, gli abitanti della zona hanno cominciato ad avere problemi legati alla rete elettrica. Qui ha recuperato la testimonianza di Victor Barcenas, un medico che lavora in una struttura vicino al data center. Ha spiegato di aver dovuto sospendere delle cure ospedaliere proprio per mancanza di elettricità.
Il piano di Google
L’obiettivo di Google sarebbe quello di portare in orbita una serie di costellazioni dotate di 80 satelliti. L’energia sarebbe fornita direttamente dai pannelli solari. Progetto costoso? Forse meno che in passato. Google ha presentato una ricerca dove si mostra il crollo dei prezzi dei lanci spaziali, dovuti anche alle tecnologie riutilizzabili come quelle introdotte da SpaceX. Certo. Al netto dei costi bisognerebbe poi valutare gli effetti sull'aumento della popolazione di satelliti in orbita attorno alla Terra.