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Intelligenza artificiale (IA)

Foto di bambini malati di cancro per fare soldi: il nuovo business creato con l’IA

Su Facebook abbiamo trovato decine di fotografie realizzate con l’intelligenza artificiale, mostrano bambini malati che chiedono un semplice mi piace. Ogni clic rappresenta però il primo ingranaggio di una macchina dello scam più complessa, pronta a trasformare l’attenzione emotiva in opportunità di profitto o manipolazione.
A cura di Elisabetta Rosso
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Un bambino con le mani a cuore, seduto su un letto di ospedale. Ha una benda in testa, il braccialetto del ricovero e c'è una scritta in sovraimpressione: "Ultimo giorno di chemio, se mi fai gli auguri sarà felice". La foto è falsa, creata con l'intelligenza artificiale, eppure sotto il post ci sono oltre 30.000 commenti e 160.000 mi piace. "Tantissimi cari auguri piccolo leone! Che Dio ti protegga sempre!!!", "TANTISSIMI auguri piccolo grande guerriero un grande abbraccio", scrivono gli utenti, e poi cuori, orsetti, mazzi di fiori scintillanti. Su Facebook abbiamo trovato decide di foto simili. Ci sono bambini che "hanno iniziato le cure", altri che "hanno bisogno di un abbraccio virtuale", chiedono solo un messaggio di auguri, un like, "mamma dice che se mi metti un cuore rosso guarirò presto", c'è scritto in un post. Tutti falsi, creati per alimentare la fabbrica dei like. 

Siamo di fronte a un caso di like farming, è una tecnica di manipolazione portata avanti sui social, l'obiettivo è ottenere “mi piace”, condivisioni e commenti attraverso contenuti emotivi, spesso ingannevoli. Serve ad aumentare la visibilità di pagine, che poi sfruttano l'engagement e la credibilità dei numeri per condividere truffe e disinformazione. Da anni le immagini di bambini malati sono diventate le esche per business opachi. Ora l'intelligenza artificiale rende tutto più semplice.

Facebook | Una delle immagini fake pubblicate sul social
Facebook | Una delle immagini fake pubblicate sul social

Bambini malati: il nuovo volto del like farming

Il like farming è un fenomeno diffuso sui social. L'obiettivo è accumulare il maggior numero possibile di “mi piace”, condivisioni e commenti. Si tratta sempre di contenuti studiati per catturare l’attenzione e suscitare emozioni forti, gioia, rabbia, commozione, indignazione. Spesso vengono accompagnati da frasi come: “Metti Mi piace e condividi per sostenere il mio bambino malato”. In questo modo si aumenta l’engagement e quindi la visibilità della pagina o dell’account. Una volta raggiunto un determinato traguardo, la pagina può essere rivenduta o utilizzata per diffondere pubblicità, fake news o link di truffe.

L'intelligenza artificiale è diventata un bacino senza fondo per attingere a immagini che fanno leva sull'emotività. Non serve nemmeno crearle, gli aggregatori di immagini hanno già raccolto decine di foto IA simili. Su Freepik, per esempio, abbiamo trovato diverse immagini create con i modelli di intelligenza artificiale che rappresentano bambini malati di cancro accanto ai loro genitori, intubati, mentre guardano fuori da una finestra con gocce di pioggia che scivolano sul vetro. Queste foto vengono poi utilizzate in post che chiedono "auguri", "like" o "condivisioni" per "aiutare" il bambino, sfruttando la buona fede degli utenti.

A ingannare è proprio la richiesta. Per anni, le foto false di bambini malati sono state sfruttate per raccolte fondi ingannevoli. Il “like farming”, invece, è più sottile: non costa nulla mettere un mi piace, eppure ogni clic rappresenta il primo ingranaggio di una macchina dello scam più complessa, pronta a trasformare l’attenzione emotiva in opportunità di profitto o manipolazione.

FREEPIK | Immagini di bambini malati di cancro create con l’IA
FREEPIK | Immagini di bambini malati di cancro create con l’IA

Emozioni manipolate: la trappola dei like facili

Gli effetti del link farminsugli utenti non sono trascurabili, per esempio la possibile esposizione a truffe o furti di dati personali, nel migliore dei casi un feed intasato da contenuti fake o di scarsa qualità. Anche le piattaforme ne pagano le conseguenze, gli algoritmi, per esempio, vengono drogati da contenuti fake.

Non è un caso che queste campagne prendano forma su Facebook, dove l'età media è più alta rispetto agli altri social, le pagine sfruttano infatti l‘analfabetismo digitale di chi frequenta la piattaforma.

L’unico modo per difendersi è fare attenzione ai post che fanno leva sulle emozioni forti, verificare sempre la fonte e segnalare eventuali post sospetti. La responsabilità però non è in mano agli utenti, ma alle piattaforme che devono adottare strumenti e misure più efficaci per individuare e rimuovere contenuti falsi o manipolativi, garantendo così una maggiore sicurezza e trasparenza per gli utenti.

FACEBOOK | Foto creata con l’IA di un bambino malato
FACEBOOK | Foto creata con l’IA di un bambino malato
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