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Cos’è la teoria della Grande Sostituzione: l’assurdo complotto portato avanti da Elon Musk

Il miliardario prende spunto da una cospirazione razzista degli anni 2000 per riformulare la sua tesi. Secondo Musk i democratici stanno arruolando un esercito di elettori permettendo agli immigrati di attraversare il confine.
A cura di Elisabetta Rosso
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C'è la versione estremista, e poi c'è quella di Elon Musk. La teoria della Grande Sostituzione, ha radici antiche, rimesta vecchie derive razziste, e alimenta da anni sentimenti anti-immigrazione. Come ogni complotto è abbastanza semplice, parte da un sentimento condiviso, e seleziona dati e informazioni per deformare la realtà. Secondo i sostenitori infatti le élite liberali stanno “importando” immigrati negli Stati Uniti, in Europa e in Australia per sostituire i bianchi.

Elon Musk parte da qui per dare una sua interpretazione del complotto. "Sto semplicemente dicendo che qui c'è un incentivo", ha spiegato durante un'intervista con il giornalista Don Lemon. “Se gli immigrati clandestini, che penso abbiano una forte propensione a votare il Partito Democratico, entrano nel Paese, è più probabile che votino in quella direzione”.

La prima contestazione vien da sé: gli immigrati senza documenti, chi ha solo il visto o la carta verde non possono votare. Ed ecco che si incarta sin da subito la teoria della sostituzione secondo Musk. Non finisce qui, il miliardario crede infatti che gli immigrati possano influire sull'esito anche senza partecipare direttamente alle elezioni, spiega: “La ripartizione dei seggi alla Camera è proporzionata al numero di persone, non solo al numero di cittadini".

Qui arriva secondo "Ma". La ripartizione dei seggi del Congresso, infatti, si basa sui dati del censimento della popolazione, censimento che viene effettuato ogni dieci anni. È impossibile quindi che i nuovi immigrati, su cui fa affidamento il Partito Democratico partecipino, influiscano direttamente o indirettamente sulle elezioni. Ma non sono finite qui le contraddizioni.

Perché il complotto di Musk è assurdo

La teoria portata avanti da Musk è fallata dal principio. Il miliardario sembra non sapere come funziona il sistema di immigrazione. E infatti, chi raggiunge il confine non sarà incluso nel prossimo censimento nel 2030. Il processo richiede tempi lunghi, chi chiede asilo deve presentarsi all'udienza presso il tribunale per l'immigrazione. Il tempo medio di giudizio è poco più di quattro anni, e la maggior parte delle persone non riescono a ottenerlo, come spiega la testata The Verge.

Solo il 9% dei casi decisi nell’anno fiscale 2023 si è concluso con l’asilo politico, secondo il Congressional Research Service. Chi non riesce a ricevere il permesso finisce con la deportazione, chi lo ottiene, invece, deve attendere un anno per richiedere la carta verde, e altri cinque per la cittadinanza.

La teoria estremista della Grande Sostituzione

La teoria di partenza è però più estrema, secondo i sostenitori non si tratta di un piano per creare nuovi elettori democratici, ma per sostituire etnicamente i bianchi. Si tratta di una tesi razzista che alimenta sentimenti d'odio contro gli immigrati e le minoranze etniche. Il complotto in realtà ha radici europee.

È stato sviluppato formalmente dall'autore francese Renaud Camus in due libri pubblicati nel 2010 e nel 2011. Dopo un decennio di retorica anti-immigrazioe i testi hanno trovato terreno fertile e intercettato il sentire dei simpatizzanti ai movimenti estremisti e neonazisti.

Non solo, l'Europa tra il 2000 e il 2010 ha anche vissuto un'escalation di attacchi terroristici islamici e una crisi migratoria negli anni tra il 2015 e 2016. Eventi che hanno finito per preparare l'opinione pubblica ad accogliere la teoria del complotto di Camus. La teoria ha due influenze dichiarate.

La visione apocalittica del politico britannico Enoch Powell sulle future relazioni razziali, espressa nel discorso "Fiumi di sangue" del 1968 , e il romanzo del 1973, Il Campo dei Santi, dell'autore francese Jean Raspail, dove viene narrato il crollo dell'Occidente a causa di una travolgente "ondata di marea" di immigrazione dal Terzo Mondo.

Non solo, già nel 1995 il neonazista David Lane aveva pubblicato nel suo Manifesto del Genocidio Bianco del 1995, una teoria simile sull'obiettivo delle elitè di trasformare i bianchi in specie estinte. Camus è partito da qui e poi ha coniato il termine "Grande sostituzione" come slogan e concetto, portandolo alla ribalta negli anni '10 del 2000.

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