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Intelligenza artificiale (IA)

ChatGPT Pulse è il nuovo assistente personale che organizza le tue giornate mentre dormi

Con Pulse, OpenAI trasforma il chatbot in un assistente personale proattivo, capace di organizzare la giornata e offrire aggiornamenti su misura senza bisogno di comandi. Restano però aperti interrogativi su privacy e sicurezza.
A cura di Elisabetta Rosso
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Il primo messaggio dopo il risveglio potrebbe arrivare da ChatGPT. OpenAI ha presentato Pulse, una nuova funzione pensata per trasformare il chatbot in un assistente personale capace di agire in modo proattivo, offrendo ogni giorno una selezione di aggiornamenti e consigli personalizzati senza che l'utente debba chiedere nulla.

Pulse elabora ogni notte i dati che ha a disposizione – la cronologia delle chat, la memoria attiva, i feedback che l’utente fornisce e, se collegati, anche strumenti come calendario, email e contatti – per generare una serie di card visive da consultare rapidamente.

Può per esempio creare un promemoria per una riunione, un itinerario di corsa prima di una cena di lavoro, suggerimenti per un menu compatibile con una dieta specifica, oppure offrire approfondimenti su temi di interesse personale.

Come funziona ChatGPT Pulse

La funzione si colloca al centro della nuova ondata di investimenti nel campo degli AI agent, sistemi che non si limitano a rispondere ma sono in grado di prendere iniziative in base agli obiettivi dell’utente. OpenAI, come Google, Anthropic, Microsoft e Meta, punta a costruire assistenti capaci di andare oltre la semplice conversazione, fino a prenotare viaggi, organizzare incontri o proporre idee personalizzate.

A differenza dei tradizionali feed social, Pulse non è progettato per intrattenere a lungo, ma per fornire un numero limitato di spunti utili per iniziare la giornata. Un design intenzionale, spiegano i responsabili, per evitare che l’esperienza si trasformi in uno scroll infinito. La novità è per ora riservata agli utenti Pro su dispositivi mobili, ma segna un passo importante nella strategia dell’azienda.

Quanti dati siamo disposti a condividere

Restano aperti interrogativi su privacy e sicurezza. Per attivare Pulse serve il consenso esplicito, come ha spiegato OpenAI il collegamento con le app esterne, per esempio Google Calendar, è disattivato per impostazione predefinita. L’azienda assicura anche che le informazioni rimarranno all'interno della singola interazione con ChatGPT. Allo stesso modo, i feedback non verranno sfruttati per addestrare il modello, ma solo per migliorare l’esperienza individuale

Con Pulse, OpenAI prova quindi a inaugurare una nuova fase, l'obiettivo è trasformare il chatbot in un assistente personale, un compagno digitale capace non solo di rispondere, ma di prevedere e suggerire. Se e quanto gli utenti saranno disposti a condividere dati sensibili in cambio di un servizio più personalizzato rimane la domanda centrale. 

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