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Bob Dylan vende libri autografati a 600 dollari ma scoppia la polemica: a firmarli è un robot

Il cantante ha ammesso di aver utilizzato un macchinario per la riproduzione della firma che si chiama Autopen. Dylan ha spiegato che non ha potuto firmare tutte le sue opere perché “soffre di vertigini”.
A cura di Valerio Berra
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Si è scusato. L’uomo che non ha nemmeno lasciato una dichiarazione dopo aver vinto un premio Nobel ha deciso di rivolgersi direttamente ai suoi fan un po’ arrabbiati. Stiamo parlando di Bob Dylan, che questa settimana è stato costretto a spiegare come mai il suo “The Philosophy of Modern Song” con tanto di autografo originale, venduto a 599 dollari, in realtà altro non era che un imbroglio. Dylan non ha firmato a mano ogni copia, ha scelto l’autografo digitale, stampato poi su 900 libri, venduti a un prezzo eccezionalmente alto.

Una brutta sorpresa per i fan

I fan ricevono le copie, pubblicano orgogliosi sui social e sul web l’autografo della leggenda americana. Qualcosa però non quadra, tutte le firme sono stranamente simili. Basta poco a svelare il mistero, Dylan ha usato la firma digitale. L'indignazione dei fan ha costretto l'editore del libro, Simon & Schuster, a rilasciare una dichiarazione in cui ammette che gli autografi non erano autentici.

"A quanto pare, i libri in edizione limitata contengono la firma originale di Bob, ma in una forma di replica scritta", ha scritto l'editore su Twitter. "Stiamo affrontando questo problema immediatamente fornendo a ciascun acquirente un rimborso immediato". Un utente ha risposto al tweet dell'editore condividendo l'immagine di un documento di certificazione spedito insieme a uno dei 900 libri che assicurava ai lettori di possedere "qualcosa di molto speciale".

Le scuse di Bob Dylan: "Soffro di vertigini"

"Ai miei fan e seguaci", ha scritto Dylan. "Sono stato informato che c'è qualche controversia sulle firme si alcune delle mie recenti stampe artistiche e su un'edizione limitata di Philosophy Of Modern Song". Ha poi spiegato che nel corso degli ultimi anni ha iniziato a soffrire di vertigini, proprio per questo dal 2019 ha iniziato a usare le firme digitale.

"All'inizio", spiega, “sono stato aiutato da cinque assistenti che lavorano con me a stretto contatto anche durante le sessioni di canto", a causa della pandemia e del distanziamento sociale però non è stato più possibile lavorare con loro, proprio per questo è entrata in gioco quella che Dylan chiama “la penna automatica”.

"Durante la pandemia, per me era impossibile firmare qualsiasi cosa e le vertigini non mi hanno aiutato", ha detto Dylan. "Con l'incombere – spiega il cantante – delle scadenze contrattuali, mi è stata suggerita l'idea di utilizzare una penna automatica, insieme alla certezza che questo genere di cose si fa ‘sempre' nel mondo dell'arte e della letteratura".

Come funziona Autopen

L'Autopen è una tecnologia in grado di riprodurre un autografo automatizzato. Diverse aziende producono macchine automatiche per la firma, ma "Autopen" in particolare si riferisce a un dispositivo inventato dalla DAMILIC Corporation 60 anni fa. Già Thomas Jefferson utilizzava un antenato di questa tecnologia, ma l’Autopen è stata usata anche da Barack Obama e George W. Bush, persino per firmare leggi. È uno strumento che le celebrità sfruttano spesso, proprio per non rimanere chiuse giorni a firmare copie dentro una stanza. Il problema però è quando vengono spacciate per vere.

Le autentiche firme di Dylan su stampe d'arte, spiega il Guardian, possono attualmente essere vendute per circa 14.000 dollari. Autograph Live, un sito che tiene traccia dell'autenticità delle firme delle celebrità, stima che Simon & Schuster possa utilizzare un totale di 17 modelli diversi per gli autografi di Dylan Autopen.

La politica dei rimborsi

Lo scandalo ha sollevato preoccupazioni, il rivenditore britannico Castle Fine Art ha messo in dubbio l'autenticità delle proprie firme di Dylan. Ha infatti affermato che due dei suoi lotti di stampe firmate da Dylan sono state autografate utilizzando una penna automatica.

"Siamo stati informati di recente che durante la pandemia di Covid 19 Bob Dylan ha usato una penna automatica per firmare molte delle sue edizioni cartacee, piuttosto che la sua solita firma a mano", ha detto Castle Fine Art. “Eravamo completamente all'oscuro dell'Autopen su queste stampe, tuttavia, ci scusiamo sinceramente per questa situazione molto deplorevole e vogliamo sistemare le cose”, ha aggiunto che offrirà agli acquirenti un rimborso completo.

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