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Arriva la nuova app dell’Ue per la verifica dell’età online, primi test anche in Italia: come funzionerà

L’Unione europea ha presentato una nuova app che permetterà agli utenti di dimostrare di avere l’età minima richiesta per accedere a determinati contenuti, senza rivelare altri dati personali. Il lancio della nuova app è previsto per il 2026.
A cura di Elisabetta Rosso
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Francia, Spagna, Italia, Danimarca e Grecia avvieranno una sperimentazione per testare una nuova app di verifica dell’età. L'obiettivo è proteggere i bambini online. Come ha spiegato la Commissione europea, l'iniziativa segue la crescente preoccupazione internazionale per l’impatto dei social media sulla salute mentale dei più giovani. L’app consentirà di verificare se un utente ha più di 18 anni, senza richiedere la condivisione di ulteriori dati personali, garantendo così la tutela della privacy.

Il lancio della nuova app è previsto per il 2026. Il sistema sarà testato e perfezionato in collaborazione con gli Stati membri, le piattaforme digitali e gli utenti stessi, per adattarlo alle esigenze specifiche e garantirne l’efficacia. "Proteggere bambini e adolescenti online è una priorità assoluta per questa Commissione", ha dichiarato la vicepresidente Henna Virkkunen, che ha aggiunto: "Le piattaforme non hanno più alibi: non possono continuare a mettere a rischio i minori".

Al via i test anche in Italia: come funzionerà l'app sulla verifica dell'età online

L’app si basa sulle stesse specifiche tecniche del Portafoglio Europeo di Identità Digitale. I cinque Stati membri coinvolti però potranno adattare il modello alle proprie esigenze, decidendo se integrarlo in una piattaforma nazionale o mantenerlo come strumento indipendente.

"È difficile immaginare un mondo in cui i ragazzi possano entrare in un negozio per comprare alcolici, andare in discoteca semplicemente dichiarando di avere l'età giusta, senza buttafuori, senza controlli dei documenti, solo un semplice ‘Sì, ho più di 18 anni'", ha dichiarato la Ministra danese per il digitale Caroline Stage Olsen. "Questo è successo online per molti anni", ha aggiunto, la nuova app contribuirà a garantire che "non ci siano più discoteche senza buttafuori". Stage Olsen ha spiegato che l'app potrebbe essere utilizzata anche nel mondo reale. Per esempio, i clienti potrebbero usarla per dimostrare la propria età quando acquistano alcolici o sigarette.

Chi controllerà i dati dell'app: le misure per tutelare la privacy

Come ha spiegato la vice presidente della Commissione europea Henna Virkkunen: Italia, Francia, Spagna, Grecia e Danimarca prenderanno parte alla fase pilota dell'app, il cui lancio è previsto entro la fine del 2026. Il prototipo potrà essere integrato all’interno di sistemi già esistenti o distribuito come applicazione autonoma.

Una volta operativa, l’app permetterà agli utenti di dimostrare di avere l’età minima richiesta per accedere a determinati contenuti, senza rivelare altri dati personali. Un ente certificato verificherà, ad esempio, la data di nascita, ma le piattaforme riceveranno solo una conferma anonima che l’utente ha più di 18 anni. Il sistema è progettato per garantire la separazione tra chi effettua la verifica e chi utilizza l’informazione: chi emette il certificato non saprà dove viene usato, mentre le piattaforme non potranno collegare la verifica a una persona specifica. Ogni autorizzazione sarà valida per un solo utilizzo, così da evitare ogni possibilità di tracciamento o profilazione incrociata.

Le linee guida della Commissione per proteggere i minori

La Commissione ha anche deciso di pubblicare nuove linee guida rivolte alle piattaforme digitali, affinché rafforzino le misure di protezione dei minori in base al Digital Services Act (DSA), la normativa entrata in vigore nel 2023. Il DSA impone obblighi stringenti per aziende come Google (Alphabet), Meta, TikTok e altri operatori online, chiamati a prevenire la diffusione di contenuti illegali e dannosi.

Al momento, piattaforme come X (ex Twitter), TikTok, Facebook, Instagram e vari siti per adulti sono sotto indagine da parte delle autorità europee per valutare la loro conformità al regolamento.

Secondo la Commissione, le nuove linee guida aiuteranno i servizi digitali a contrastare fenomeni come la progettazione che crea dipendenza, il cyberbullismo, i contenuti nocivi e i contatti indesiderati da parte di estranei. 

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