Amazon vuole sostituire mezzo milione di lavoratori con i robot entro il 2033

Dal 2018 la forza lavoro di Amazon negli Stati Uniti è più che triplicata, raggiungendo quasi 1,2 milioni. Ma questa crescita potrebbe presto arrestarsi. L'azienda, infatti, sembra essere pronta a sostituire centinaia di migliaia di lavoratori con robot. Secondo documenti interni consultati dal New York Times, Amazon prevede che l’automazione permetterà di ridurre le assunzioni di oltre 160.000 persone entro il 2027. In alcune strutture pensate per consegne ultra-rapide, l’obiettivo è creare magazzini con una presenza umana minima, arrivando ad automatizzare fino al 75% delle operazioni. Secondo le stime, entro il 2033 l’automazione potrebbe eliminare oltre 600.000 posti di lavoro negli Stati Uniti.
Da anni Amazon investe sull'automazione. I primi investimenti risalgono al 2012 con l’acquisizione della società di robotica Kiva per 775 milioni di dollari. I primi robot, simili a grandi dischi da hockey, hanno rivoluzionato i magazzini, riducendo la fatica dei lavoratori e aumentando l’efficienza. Negli anni il processo si è affinato. E il magazzino di Shreveport, inaugurato l’anno scorso, rappresenta il modello del futuro. Il personale è stato ridotto di un quarto, mentre i pacchi, una volta preparati, vengono quasi completamente gestiti dalle macchine. Il progetto verrà replicato in circa 40 magazzini entro il 2027.
Amazon conta già un milione di robot e, secondo l'azienda, i lavoratori del futuro saranno i tecnici che li controlleranno e gestiranno. Tuttavia, è difficile immaginare che questa transizione possa avvenire senza sacrifici, con una reintegrazione completa priva di vittime collaterali.
Effetto Amazon: impatto sul lavoro e sul settore
L’obiettivo di Amazon è implementare sistemi robotici su larga scala, ottimizzando il picking, l’imballaggio e la logistica, con un impatto potenziale di oltre mezzo milione di posti di lavoro. I piani di automazione fanno parte di una strategia più ampia volta a contenere i costi e aumentare la produttività. Secondo le stime, ogni articolo lavorato comporterebbe un risparmio di circa 30 centesimi lungo l’intero processo, dal picking alla consegna.
I piani di Amazon potrebbero rivoluzionare il lavoro industriale e fare da modello per altre grandi aziende come Walmart o UPS. Secondo Daron Acemoglu, professore al MIT e premio Nobel per l’economia, quando Amazon riuscirà a rendere l’automazione redditizia, altre aziende seguiranno il modello. "Potremmo assistere a una delle maggiori trasformazioni occupazionali del Paese: un grande datore di lavoro che diventa, complessivamente, un distruttore di posti di lavoro", ha spiegato al New York Times.
Robot e responsabilità: il delicato equilibrio di Amazon
Amazon ha chiarito che i documenti visionati non riflettono la sua strategia e ha confermato l’intenzione di assumere 250.000 persone. Udit Madan, responsabile delle operazioni mondiali di Amazon, ha dichiarato al Times che l'azienda ha una lunga tradizione nell'utilizzare i risparmi derivanti dall'automazione per creare nuovi posti di lavoro, come dimostra la recente spinta ad aprire più depositi di consegna nelle aree rurali. "Il fatto che un settore aziendale sia efficiente non dice tutto sull'impatto complessivo che potrebbe avere sia in una comunità specifiche, sia per il Paese".
Secondo Amazon quindi l’automazione creerà nuovi lavori legati alla manutenzione dei robot e alla gestione tecnica dei magazzini. Lavori più qualificati e con salari più alti. I tecnici di Shreveport, per esempio, guadagnano almeno 24,45 dollari l’ora, mentre i lavoratori standard partono da 19,50 dollari. Tuttavia, ci sono preoccupazioni per l’impatto sulle minoranze: i lavoratori dei magazzini Amazon hanno una probabilità tre volte superiore rispetto alla media statunitense di essere persone di colore. La riduzione del personale o la sostituzione con lavoratori temporanei potrebbe quindi accentuare le disuguaglianze.
Il passaggio all’automazione rappresenta un cambiamento radicale: l’azienda punta a ottimizzare costi ed efficienza, riducendo il numero di assunzioni mentre le vendite continuano a crescere. E anche se Amazon crede che i lavoratori del futuro saranno quelli in grado di gestire le macchine, la trasformazione pone interrogativi profondi sul futuro del lavoro industriale.