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“300 euro per 90 minuti di lavoro al giorno”: cosa c’è dietro il messaggio che sta girando in questi giorni

In queste settimane sta girando un nuovo messaggio che offre un lavoro con stipendi inverosimili, fino a 300 euro al giorno. In realtà ci sono tutti gli elementi per pensare che si tratti di una truffa: ecco cosa sappiamo.
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In queste settimane potresti ricevere un SMS da un numero sconosciuto con un prefisso non italiano. A una prima lettura potrebbe sembrare un'intrigante offerta di lavoro, ma in realtà, come accade quasi sempre quando vengono promessi facili guadagni, si tratta molto probabilmente dell'ennesima truffa.

Il messaggio è all'incirca questo: "Ciao, mi scuso per il disturbo! Sono Melanie della Beaumont Group. Vogliamo offrirti un lavoro online da remoto. Puoi lavorare ogni giorno per 60 a 90 minuti, con uno stipendio che varia da 100 a 300 euro al giorno, a seconda della tua scelta di orari e luoghi (pagamento giornaliero). Si prega di notare: (devi avere almeno 20 anni). Ti preghiamo di rispondere ‘sì' o ‘no' per indicare se soddisfi i requisiti e desideri ricevere ulteriori informazioni".

Gli elementi a cui prestare attenzione

In questo messaggio ci sono molti elementi che mettono in guardia sulla dubbia provenienza. Non possiamo dirlo in modo assolutamente certo, ma tutto fa pensare che si tratti di una truffa.

I dubbi sono diventati praticamente una certezza quando, facendo una ricerca online, abbiamo visto che già altre persone hanno segnalato sui social di aver ricevuto un messaggio praticamente identico. Il numero è diverso, ma il prefisso è lo stesso (+63). È il prefisso delle Filippine.

L'unica cosa che cambia è il nome dell’azienda da cui la persona che scrive dice di appartenere. Nella versione che abbiamo ricevuto, il presunto mittente dice di chiamarsi Melanie (senza cognome) e di scrivere dal Beaumont Group. Nel messaggio segnalato su Facebook invece, l'azienda citata è un'altra: la Rochus Mummert. In un altro ancora si fa riferimento a Synergy. In tutti e tre i casi si tratta di grandi aziende esistenti davvero, ma in diversi Paesi, rispettivamente Francia, Germania e Italia.

I pericoli del phishing

Questo è il primo importante campanello d’allarme. Fingere di essere qualcun altro è una tecnica di truffa telematica che esiste ormai da anni. Si chiama phishing e punta a ingannare la vittima proprio sfruttando il nome di enti, aziende, ma anche personaggi della TV, che vengono percepiti come affidabili e autorevoli. Oltre all'improbabilità che un’azienda europea scriva dalle Filippine, il testo è scritto in un italiano impreciso, la modalità di contatto è un semplice SMS, e la modalità di interazione proposta è sospetta. Ad esempio, nessuna risorsa umana chiederebbe a un candidato di rispondere "si" o "no" a un'offerta di lavoro. Tutti questi elementi rendono difficile credere che chi scrive sia davvero chi dice di essere.

Inoltre, com'è successo per la truffa del curriculum, non bisogna mai fidarsi di offerte di lavoro che arrivano tramite SMS o chiamate da mittenti non identificabili, a maggior ragione se promettono stipendi stratosferici. La promessa di guadagni facili è infatti una delle esche più comuni usate in questo genere di truffe.

Non è sempre chiaro quale sia l’obiettivo finale dei truffatori. A volte inseriscono nei loro messaggi dei link che sono in realtà porte d’ingresso per virus, come malware, spyware e trojan. Una volta entrati nel dispositivo, questi programmi malevoli possono rubare tutto quello che trovano, compresi i dati personali dell'utente, che potrebbero essere utilizzati per compiere altre truffe. Altre volte, l'intento è ottenere dati sensibili, come informazioni bancarie o credenziali di accesso, per poi svuotare il conto della vittima.

Ecco perché, quando si riceve un messaggio o una chiamata ambigua che presenta questi elementi (dubbia provenienza, prefisso straniero, italiano impreciso, richiesta di risposte immediate, assenza di riferimenti chiari all’identità dell’interlocutore), è fondamentale non richiamare mai il numero. Il rischio minore è farsi addebitare i costi della chiamata. Ma soprattutto, non bisogna fidarsi del contenuto: piuttosto è preferibile bloccare il numero e segnalare la possibile truffa alla Polizia Postale.

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