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Scoperto fossile di dinosauro di 235 milioni di anni: è il più antico dell’Africa

I paleontologi hanno rinvenuto nello Zimbabwe un fossile di dinosauro di 235 milioni di anni. Il Mbiresaurus raathi è uno dei più antichi mai trovati al mondo.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Andrey Atuchin / Virginia Tech
Credit: Andrey Atuchin / Virginia Tech

Durante una serie di scavi condotti nello Zimbabwe a partire dal 2017 è stato rinvenuto il fossile del dinosauro più antico mai scoperto in Africa e uno dei più datati in assoluto. Si tratta di un piccolo sauropodomorfo – un gruppo di dinosauri ai quali appartengono i giganteschi “colli lunghi” – vissuto circa 235 milioni di anni fa, nel Tardo Triassico, quando sulla Terra c'è un unico, enorme supercontinente conosciuto come Pangea. I primi resti del fossile emersero cinque anni fa nella florida formazione Pebbly Arkose nel nord del Paese africano, ma solo oggi sono stati completati i lavori di scavo, anche a causa della pandemia di COVID-19 che ha ostacolato gli spostamenti dei paleontologi.

A scoprire e descrivere il piccolo dinosauro sauropodomorfo, scientificamente classificato col nome di Mbiresaurus raathi, è stato un team di ricerca internazionale guidato da studiosi del Virginia Tech di Blacksburg, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del National Museums and Monuments of Zimbabwe di Harare, del Dipartimento di Geologia e Paleontologia Museo di Storia Naturale dello Zimbabwe, del Chipembele Wildlife Education Centre, del Dipartimento di Biologia dell'Università di San Paolo del Brasile e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor Christopher T. Griffin, docente presso il Dipartimento di Scienze Geologiche dell'ateneo statunitense, hanno condotto gli scavi in una formazione che un tempo era un lussureggiante ecosistema attraversato da un fiume. Qui è stata trovata una ricchissima biodiversità preistorica, composta da creature affascinanti come i cinodonti (precursori dei mammiferi), rettili con becchi curiosi chiamati rincosauri, coccodrilli con corazze e molti altri. Tra i vari fossili è emerso quello del Mbiresaurus raathi, così chiamato in omaggio al popolo Mbire, che un tempo dominava su questa regione, e al dottor Michael Raath, paleontologo sudafricano che ha lavorato molto su questa e altre formazioni del continente.

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Il fossile del dinosauro è fortunatamente quasi completo, dato che mancano solo alcune parti di una mano e del cranio. Le dimensioni determinate dai ricercatori sono di 2 metri di lunghezza e appena 50 centimetri di altezza al fianco. Il peso era compreso tra i 10 e i 30 chilogrammi. Era minuscolo rispetto ai giganteschi sauropodomorfi come i diplodoci, gli apatosauri e i brachiosauri vissuti nel cuore nel Mesozoico. Basti pensare che alcuni di questi colossi, come il Patagonian mayorum, arrivavano quasi a 40 metri di lunghezza e a un peso di circa 60 tonnellate. Ma i primi dinosauri del Triassico erano più piccoli di quelli noti al grande pubblico.

Poiché nel Tardo Triassico sulla Terra c'era un unico continente, non c'è da stupirsi che il dinosauro trovato nello Zimbabwe sia simile ad altri sauropodomorfi rinvenuti in Sud America, che oltre 200 milioni di anni fa era “agganciato” all'Africa. Nonostante si trattasse di un'unica piattaforma di terre emerse, tuttavia, i dinosauri non erano distribuiti ovunque; secondo il team guidato dal professor Griffin ciò era dovuto a vere e proprie barriere climatiche (tra zone umide e aride) che impedivano il passaggio degli animali in determinate aree e latitudini. Al momento il fossile del Mbiresaurus raathi si trova presso il laboratori del Virginia Tech per le operazioni di pulizia e conservazione; una volta terminati i lavori di recupero e lo studio sarà trasferito presso il Museo di Storia Naturale dello Zimbabwe a Bulaway, assieme a tutti gli altri fossili recuperati. I dettagli della ricerca “Africa’s oldest dinosaurs reveal early suppression of dinosaur distribution” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

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