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Ora sappiamo cosa succede ai nostri polmoni quando respiriamo aria inquinata

Lo rivela un nuovo studio pubblicato su Nature Medicine dai ricercatori della Columbia University di New York che hanno fornito una prova diretta degli effetti del particolato sulle difese immunitarie dei polmoni.
A cura di Valeria Aiello
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Respirare aria inquinata fa male alla salute, non ci sono dubbi. Ma a rivelare uno dei motivi per cui l’inquinamento atmosferico danneggia i nostri polmoni è una nuova ricerca appena pubblicata sulla rivista Nature Medicine da un team di immunologi della Columbia University di New York che ha riscontrato uno specifico effetto del particolato, il principale inquinante delle aree urbane. Nello smog sono infatti presenti diverse componenti, inclusa una varietà di gas, composti liquidi volatili e particelle, ma, nel complesso, sembra che il particolato sia la frazione più pericolosa, per la capacità di indebolire il sistema immunitario dei polmoni. Gli studiosi hanno dimostrato che queste particelle, prodotte da una varietà di fonti (scarico dei veicoli, combustione del legno, attività industriali, agricole e zootecniche), possono depositarsi all’interno dei linfonodi polmonari, i nostri filtri biologici che “se accumulano tanto materiale, non possono fare il loro lavoro” ha affermato i ricercatori.

In altre parole, con l’esposizione al particolato, i nostri linfonodi polmonari – che intercettano e distruggono le sostanze estranee e ospitano una serie di cellule immunitarie, compresi i macrofagi – si riempiono di particolato, con un impatto diretto sulla funzione immunitaria. Questo effetto è stato osservato attraverso l’analisi del tessuto immunitario polmonare di 84 donatori di organi, di età compresa tra gli 11 e i 93 anni, tutti non fumatori o che non avevano una storia di fumo eccessivo.

Avendo acumulato più particolato, i linfonodi polmonari delle persone più anziane e, in particolare i macrofagi – che possiamo immaginare come una sorta di Pac-man cellulari che divorano gli agenti patogeni e altri detriti, inclusi il particolato – non riescono più a produrre efficacemente le citochine, le proteine che queste cellule secernono per attivare altre cellule, oltre a mostrare anche una ridotta capacità di fagocitare ciò che è estraneo all’organismo. Questo espone gli anziani a una maggiore suscettibilità a danni polmonari e gravi attacchi di infezioni respiratorie.

I nostri risultati forniscono prove degli effetti individuali e cumulativi degli insulti ambientali e dei cambiamenti senescenti sull’immunità localizzata nei polmoni – hanno spiegato gli studiosi, sottolineando come l’inquinamento rappresenti “una minaccia continua e crescente per la salute e il sostentamento della popolazione mondiale” e come il loro lavoro dimostri “l’impatto cronico e onnipresente dell’inquinamento” sulle difese immunitarie dei polmoni. “Abbiamo una prova diretta di come l’inquinamento può avere effetti cumulativi e negativi sul nostro sistema immunitario con l’avanzare dell’età”.

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