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Non sono solo gli elefanti ad avere la memoria lunga, anche gli scimpanzé non dimenticano i vecchi amici

Lo rivela un nuovo studio internazionale su PNAS, che ha fornito le prove dell’esistenza di una memoria sociale a lungo termine anche nelle grandi scimmie.
A cura di Valeria Aiello
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Scimpanzé in Uganda / Credit: USAID Africa Bureau
Scimpanzé in Uganda / Credit: USAID Africa Bureau

Gli elefanti hanno una memoria proverbiale ma non sono gli unici a ricordare ciò che hanno visto o imparato nella loro vita. Grandi capacità mnemoniche sono state osservate in alcune specie di delfini, ma pare anche che gli scimpanzé abbiano un’abilità simile. Lo rileva un nuovo studio internazionale guidato dalla dottoressa Laura Lewis, ricercatrice post-dottorato dell’Università della California a Berkeley, che ha fornito le prove dell’esistenza di una memoria sociale a lungo termine nelle grandi scimmie.

Gli scimpanzé riconoscono i vecchi amici dopo decenni

Le grandi scimmie, come scimpanzé e bonobo, sono in grado di riconoscere i volti di esemplari della stessa specie anche molti decenni dopo la separazione. Questa capacità, osservano i ricercatori nell’articolo di ricerca pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), sembra essere influenzata dalla qualità del rapporto che si era instaurato nel tempo precedentemente trascorso insieme, probabilmente legata al loro andare d’accordo.

I nostri risultati rappresentano la memoria a lungo termine più lunga mai trovata in primati non umani – ha evidenziato la dottoressa Lewis – . Il nostro è anche uno dei primissimi studi a dimostrare che i ricordi delle scimmie possono essere modellati dalle loro relazioni sociali”.

A sorprendere gli studiosi anche il fatto che la lunghezza e la natura di questa memoria sociale sia “così simile alla memoria umana a lungo termine” ha aggiunto l’esperta, ricordando come la capacità mnemonica più lunga finora mai riscontrata in animali non umani fosse quella dei delfini – che sono in grado di ricordare le vocalizzazioni di altri esemplari per almeno 20 anni – mentre per i bonobo, precedenti ricerche avevano indicato che una memoria simile sembra persistere per circa 5 anni.

Nel loro nuovo studio, Lewis e colleghi hanno tuttavia rilevato che bonobo e scimpanzé ricordano i vecchi membri del gruppo per almeno 26 anni dalla loro separazione. “La loro memoria può anche rappresentare la qualità delle loro relazioni sociali” spiegano gli studiosi, che hanno utilizzato una tecnologia non invasiva di tracciamento oculare per monitorare lo sguardo di questi primati non umani mentre venivano mostrate loro due immagini alla volta, una raffigurante un ex membro del gruppo (che era morto o era stato trasferito in altro luogo) oppure un esemplare che non avevano mai incontrato prima.

I test hanno mostrato che, in media, bonobo e scimpanzé trascorro in media più tempo a guardare le immagini di ex membri del gruppo rispetto a quelle di estranei, e che questo tempo è maggiore se la relazione instaurata in passato tra i due esemplari era positiva. “Nel caso più estremo è stato quello del bonobo Louise, che non vedeva sua sorella Loretta né sua nipote Erin da oltre 26 anni al momento del test – ha indicato il team – . Sorprendentemente, ha mostrato una forte propensione all’attenzione sia verso Loretta sia verso Erin”.

Per capire se e come questo tipo di memoria a lungo termine possa portare benefici evolutivi alle grandi scimmie saranno necessari ulteriori studi, ma quanto finora scoperto ha suggerito che potrebbe rivelarsi utile alle femmine che raggiungono l’età riproduttiva e che lasciando i gruppi in cui sono nate per unirsi a gruppi vicini: la loro capacità di ricordare gli esemplari della stessa famiglia potrebbe rappresentare un vantaggio nell’evitare la consanguineità. “Potrebbe quindi darsi che avere una memoria a lungo termine permetta di prevenire questo tipi di dinamiche sociali, anche nel caso in cui gli ex membri di una stessa famiglia non si vedano per lunghi periodi di tempo” ha concluso Lewis.

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