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Cambiamenti climatici

L’oceano sta cambiando colore, anche se non lo vediamo: cosa rivelano i satelliti

L’osservazione degli oceani ha rivelato che oltre la metà della superficie degli oceani sta cambiando colore, con aree sempre più ampie che dal blu si stanno avvicinando al verde. Ecco perché la causa è l’innalzamento delle temperature, dovuto alla crisi climatica.
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Il blu è per antonomasia il simbolo del mare. Non è un caso se esiste perfino un colore che porta il suo nome, il "blu mare". Eppure, presto questa associazione potrebbe non essere più così automatica. Non è una previsione apocalittica, ma quanto sta già succedendo negli oceani a causa dell'aumento delle temperature innescate dal cambiamento climatico.

Lo ha rivelato un progetto del National Oceanography Centre di Southampton nel Regno Unito, che attraverso strumenti satellitari all'avanguardia ha potuto osservare cosa l'occhio umano ancora non riesce a cogliere. È emerso che oltre la metà dell'oceano, circa il 56%, ha cambiato colore. Per avere un'idea del cambiamento in atto, basta pensare che si tratta di un'area più grande di tutta quella formata dalla superficie terrestre emersa.

Gli oceani stanno cambiando colore

Questo studio, pubblicato su Nature, è il risultato della collaborazione del National Oceanography Centre di Southampton con gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che hanno utilizzato i dati ottenuti dal satellite Aqua della Nasa. Su questo, un particolare strumento di rilevazione, il Modis (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer), riesce a studiare le lunghezze d'onda della luce riflessa dalla superficie dell'oceano.

Da questa osservazione è apparso che alcune aree, soprattutto all'Equatore, stanno diventando più verdi, mentre altre sono più blu. Sulle cause di questa rivoluzione in atto ancora non abbiamo una spiegazione certa, ma i ricercatori ipotizzano che questo cambiamento sia da collegare a un altro fenomeno che si sta verificando da qualche tempo negli oceani: l'aumento di clorofilla, connesso alla proliferazione del fitoplancton.

Cosa c'entra il fitoplancton

Come ricostruisce un approfondimento della Bbc, Secondo i dati diffusidall'Osservatorio Copernicus dell'Unione europea, ad aprile 2024 nel'Oceano Atlantico, a Nord del Regno Unito, e nel mare norvegese, questa sostanza è aumentata del 200%-500% rispetto a un anno prima. Nel Mar Mediterraneo le cose non vanno meglio, con livelli di clorofilla maggiori del 50%-100%. Si tratta di un aumento che secondo i ricercatori non può essere considerato in media con gli anni precedenti.

L'aumento di clorofilla è strettamente legato alla maggiore presenza di quegli organismi microscopici noti come fitoplancton. Si tratta di organismi vegetali in grado di produrre sostanza organica utilizzando materie inorganiche e per questo rappresentano la base della vita degli ecosistemi. Più aumenta il fitoplancton, più l'acqua assume un colore simile al verde per la presenza di clorofilla. Attenzione a pensare che sia un dato positivo: l'aumento di fitoplancton è infatti la conseguenza dell'innalzamento da record che le temperature oceaniche hanno subito negli ultimi anni.

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