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Cambiamenti climatici

Il numero di specie in via di estinzione sale a 2 milioni, il doppio delle stime ONU

Lo rivela un grande studio sulla perdita di biodiversità appena pubblicato su Plos One: in pericolo il 24% degli invertebrati, il 27% delle piante e il 18% dei vertebrati.
A cura di Valeria Aiello
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Le farfalle monarca, classificate come vulnerabili e in via di estinzione, sono uno degli insetti sempre più a rischio a causa della crisi climatica e della perdita di habitat. Credit: Wikipedia/Steve Corey
Le farfalle monarca, classificate come vulnerabili e in via di estinzione, sono uno degli insetti sempre più a rischio a causa della crisi climatica e della perdita di habitat. Credit: Wikipedia/Steve Corey
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Due milioni di specie sono a rischio estinzione, il doppio di quante precedentemente considerate in pericolo dalle Nazioni Unite. Lo rivela un nuovo grande studio sulla perdita di biodiversità, i cui allarmanti risultati sono stati appena pubblicati sulla rivista Plos One. Secondo l’analisi, rischiano di scomparire il 24% degli invertebrati, il 27% delle piante e il 18% dei vertebrati.

Raddoppia il numero di specie a rischio estinzione

La perdita di biodiversità è una delle principali sfide globali. La riduzione dei tassi di estinzione è al centro di numerosi accordi internazionali, volti ad affrontare questa crisi attraverso la definizione di obiettivi e traguardi specifici per il recupero delle specie a rischio. Nel valutare i progressi verso questi obiettivi emerge però che il numero delle specie minacciate è sensibilmente maggiore rispetto alle più recenti stime delle Nazioni Unite.

In un rapporto, stilato dagli esperti dell’Ipbes, Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici dell’ONU, la “stima provvisoria” del rischio di estinzione riguardava il 10% delle specie nel 2019, ma la nuova analisi, che risolve le incertezze riguardo gli insetti, ha dimostrato che la percentuale è molto più elevata di quanto calcolato in precedenza.

I nuovi risultati rivelano infatti che ben il 19% delle specie è minacciata dall’estinzione, con un rischio più elevato per le piante (27%) e gli invertebrati (24%) rispetto ai vertebrati (18%). In totale, anziché 1 milione, il numero di specie in pericolo sale dunque a 2 milioni.

Questi numeri superano le recenti ipotesi dell’Ipbes – affermano gli autori dello studio, guidati da Axel Hochkirch del Musée National d'Histoire Naturelle del Lussemburgo – . Ciò che fa il nostro studio è davvero evidenziare che gli insetti sono minacciati quanto altri taxa. E poiché sono il gruppo di animali più ricco di specie del nostro pianeta, questo è davvero qualcosa che dovrebbe essere affrontato”.

Capire ciò che sta accadendo alle popolazioni globali di insetti è complesso, nonostante il 97% di tutti gli animali siano invertebrati. Di questi, circa il 90% sono insetti, il cui ruolo nell’ecosistema è vitale, dall’impollinazione al mantenimento della composizione e della struttura del suolo, fino alla decomposizione dei rifiuti. “Senza gli insetti – ha aggiunto Hochkirch – il nostro pianeta non sarà in grado di sopravvivere”.

La nuova analisi ha preso in esame tutte le specie europee presenti nella Lista Rossa delle specie minacciate dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), considerata la fonte più completa di informazioni sulle specie a rischio, calcolando la percentuale delle specie in pericolo e producendo una stima globale della minaccia complessiva.

La valutazione dello stato di conservazione di 14.669 specie terrestri, d’acqua dolce e marine europee (circa il 10% della fauna e della flora continentale), inclusi tutti i vertebrati e gruppi selezionati di invertebrati e piante, dimostra che abbiamo un’altissima percentuale di specie a rischio di estinzione, ma possiamo fare qualcosa al riguardo” ha evidenziato Hochkirch, sottolineando gli sforzi di conservazione già compiuti, in particolare l’aumento dei grandi predatori in tutta Europa, come lupi, linci, orsi e aquile dalla coda bianca.

Cambiamenti nelle pratiche agricole e la conseguente perdita di habitat, il sovrasfruttamento, l’inquinamento e lo sviluppo rappresentano le principali minacce alla biodiversità. “Mantenere e ripristinare pratiche sostenibili di utilizzo del territorio e dell’acqua è fondamentale per ridurre al minimo il declino futuro” hanno concluso gli studiosi.

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