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I prodotti per la pulizia della casa possono inquinare come una strada trafficata

Molecole come il limonene e altri ingredienti dei detergenti possono reagire con l’ozono, trasformandosi in perossidi e altre pericolose sostanze per la salute.
A cura di Valeria Aiello
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I prodotti per la pulizia della casa possono generare inquinamento atmosferico, ma non sempre le prove scientifiche che mostrano cosa accade durante il lavaggio di superfici e pavimenti sono state reali o dettagliate. Un nuovo studio, progettato per rivelare, minuto per minuto, quali sono particelle inquinanti che vengono emesse, ha però esaminato l’intero processo “in condizioni interne realistiche” ha spiegato Philip Stevens, chimico atmosferico dell’Università dell’Indiana e coautore dello studio pubblicato su Science Advance.

Limonene e terpeni

Una molecola preoccupante è il limonene, un ingrediente comunemente aggiunto ai detergenti e ai lucidi per mobili per aiutare a rimuovere olio e grasso. La molecola profuma al limone reagisce prontamente con l’ozono, un inquinante esterno che è l’ingrediente principale dello smog. Così quando l’ozono si diffonde negli edifici, reagisce con il limonene e molecole simili chiamate monoterpeni, trasformandoli in perossidi, alcoli e altre pericolose molecole che si diffondono nell’aria. Piccole particelle possono depositarsi in profondità nei polmoni, irritare le cellule e, a un’esposizione sufficientemente elevata, possono causare problemi di salute, come l’asma. Nelle persone vulnerabili, l’inquinamento atmosferico da particolato può causare infarti e ictus.

Le studio in condizioni interne reali

I ricercatori hanno portato i loro strumenti di laboratorio in una stanza con un volume d’aria di 50 metri cubi, circa la metà delle dimensioni di un container di un semirimorchio, per monitorare molecole e particelle nell’aria nei 90 minuti successivi al lavaggio dei pavimenti per 12-14 minuti con un detergente a base di terpeni.

Le particelle più piccole di mezzo micron, delle dimensioni che una persona respirerebbe durante la pulizia, sarebbero in media da 1 a 10 miliardi al minuto, l’equivalente delle emissioni del traffico veicolare su una strada trafficata di una tipica città americana o europea. E più o meno l’equivalente di quelle emesse quando cuciniamo con un fornello a gas o accendiamo una candela, riportano i ricercatori che hanno anche rilevato la presenza di molecole di breve durata, come l’idrossile l’idroperossile, e altre particelle che possono formarsi dalle reazioni tra monoterpeni e ozono. “La velocità con cui queste reazioni si verificano negli ambienti chiusi è sorprendente” ha affermato la coautrice Colleen Rosales, post-dottorato presso l’Università della California a Davis.

Mantenere i livelli di ozono al di sotto di una parte per miliardo, riducendo la ventilazione o utilizzando filtri dell’aria a carbone attivo, aiuterebbe a ridurre la formazione di particelle, affermano i ricercatori. Così sarebbe meglio fare le pulizie della casa al mattino o alla sera, quando i livelli di ozono tendono a essere più bassi ed evitare prodotti con limonene o altri tipi di terpeni.

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