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Cambiamenti climatici

Gli uragani stanno diventando così forti da richiedere una nuova categoria

L’estensione della scala Saffrin-Simpson, attualmente compresa da 1 a 5, è stata proposta da un team di scienziati per classificare i “mega-uragani” con la categoria 6: “Sempre più probabili a causa dei cambiamenti climatici”.
A cura di Valeria Aiello
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Gli uragani stanno diventando così forti da richiedere l’estensione della scala Saffrin-Simpson, lo standard di misurazione dell’intensità dei cicloni tropicali che, attualmente prevede cinque categorie, da 1 a 5. L’ampliamento con una sesta categoria (categoria 6) è stato proposto da un team di scienziati per classificare i mega-uragani, ovvero gli eventi sostenuti da venti pari o superiori a 252 km/h all’ora. Questo tipo di fenomeni, osservano gli studiosi, sta diventando sempre più probabile a causa dei cambiamenti climatici e, secondo i loro calcoli, almeno cinque uragani degli ultimi dieci anni sarebbero stati inseriti in questa nuova categoria 6 se l’attuale sistema di classificazione fosse già stato ampliato.

Uragani sempre più forti a causa dei cambiamenti climatici

L’estensione della scala Saffrin-Simpson, sviluppata all’inizio degli Anni 70 da Herbert Saffir, un ingegnere civile, e Robert Simpson, un meteorologo che era il direttore del National Hurricane Center degli Stati Uniti, è stata proposta in un nuovo studio appena pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. Attualmente, la scala classifica qualsiasi uragano sostenuto da venti con:

  • velocità di almeno 119 km/h e fino a 153 km/h per gli eventi di categoria 1,
  • velocità di almeno 154 e fino a 177 km/h per gli eventi di categoria 2, velocità di almeno 178 e fino a 208 km/h per gli eventi di categoria 3,
  • velocità di almeno 209 e fino 251 km/h per gli eventi di categoria 4
  • velocità di almeno 252 km/h all’ora e superiori

Più alta è la categoria, maggiori sono i danni causati dall’uragano. Esempi di eventi di categoria 5 sono l’uragano Katrina che nel 2005 ha devastato New Orleans e l’uragano Maria che si è abbattuto su Porto Rico nel 2017, ma il nuovo studio sostiene che gli eventi di classe superiore stanno diventando sempre più probabili a causa del riscaldamento degli oceani e dell’atmosfera. Questi includono il tifone Haiyan, che ha ucciso più di 6.000 persone nelle Filippine nel 2013, e l’uragano Patricia, che ha raggiunto una velocità massima di 350 km/h quando si è formato vicino al Messico nel 2015. “Questo tipo di eventi non si forma ancora nell’oceano Atlantico e nel Golfo del Messico, ma siamo già in presenza di condizioni favorevoli alla formazione della categoria 6 – ha affermato Michael Wehner, uno scienziato del Lawrence Berkeley National Laboratory negli Stati Uniti e co-autore dello studio – . Spero che non accada, ma è solo un lancio di dadi. Sappiamo che queste tempeste sono già diventate più intense e continueranno a farlo”.

Sebbene il numero totale degli uragani non sia in aumento a causa della crisi climatica, i ricercatori hanno scoperto che l’intensità delle grandi tempeste è notevolmente cresciuta durante i quattro decenni di registrazione satellitare degli uragani. Il riscaldamento degli oceani sta fornendo energia extra per intensificare rapidamente gli uragani, aiutato da un’atmosfera più calda e carica di umidità.

In questa situazione, la scala Saffir-Simpson è “una misura imperfetta” dei pericoli rappresentati da un uragano, ha aggiunto Wehner, ma l’aggiunta di una categoria 6 evidenzierebbe i maggiori rischi dovuti alla crisi climatica. “Il nostro scopo principale è aumentare la consapevolezza che il cambiamento climatico sta interessando le tempeste più intense”.

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