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Gli effetti della sindrome del volto distorto: il disturbo che fa vedere gli umani come demoni

I ricercatori sono riusciti per la prima volta a disegnare la fisioniomia di un viso deforme, scoprendo cosa vede davvero un paziente affetto da prosopometamorfopsia.
A cura di Elisabetta Rosso
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THE LANCET | L'esperimento dei ricercatori
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Da 31 mesi ogni volto appare distorto, occhi allungati, nasi cadenti, denti che sporgono. I visi delle persone si deformano in maschere inquietanti. The Lancet ha raccontato il caso di un uomo di 58 anni che è affetto da una rara condizione medica, la prosopometamorfopsia (PMO), un disturbo visivo caratterizzato da una percezione alterata dei volti. Se li vede in foto appaiono normali, dal vivo assumono tratti demoniaci. E questo dettaglio rende ancora più preziosa l'analisi clinica del caso.

Secondo la rivista scientifica The Lancet, infatti, "potrebbe essere un'opportunità unica per sondare come si manifestano le distorsioni e creare immagini accurate dei volti". L'uomo infatti è riuscito a dare indicazioni dettagliate confrontando le percezioni distorte con le fotografie, che invece riesce a vedere senza alterazioni. I ricercatori sono riusciti per la prima volta a disegnare la fisioniomia di un volto distorto, scoprendo cosa vede davvero un paziente affetto da prosopometamorfopsia. 

"Ci sono stati già studi su questa condizione, chi è affetto da PMO, però, di solito non è in grado di valutare e descrivere accuratamente come appaiono le persone" ha spiegato Antônio Mello, ricercatore del Dartmouth College e autore principale dello studio, "ora invece siamo stati in grado di visualizzare la percezione in tempo reale del paziente e le sue distorsioni del viso." Sono stati realizzati dei disegni. Mostrano i volti allungati e spigolosi, le narici allargate e le labbra tiratissime, sulla fronte ci sino invece profondi solchi e le orecchie assumono una forma accuminata.

L'esperimento sui volti deformati

Per riuscire a disegnare i volti, i ricercatori hanno chiesto all'uomo di descrivere le differenze percepite tra i volti di una persona nella stanza con lui e quello rappresentato da una fotografia della stessa persona. A causa della peculiarità del disturbo il paziente è stato in grado di paragonare il viso dal vivo (che vedeva deformato), con quello in foto (che invece appariva normale).

Non è chiaro cosa abbia causato la PMO, il paziente, come si legge nello studio, è stato affetto da bipolarismo e disturbo da stress post-traumatico (PTSD), oltre a un trauma cranico quando aveva 43 anni. Aveva anche una piccola lesione rotonda sull'ippocampo sinistro, probabilmente una ciste. È stato segnalato che anche altri individui affetti dalla sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie (un termine generico per distorsioni percettive) avevano lesioni cerebrali. Anche l'encefalite, l'emicrania e l'uso di droghe psicoattive sembrano essere collegati alla sindrome.

I casi di prosopometamorfopsia

Sempre su The Lancet, nel 2014, una donna di 52 anni nei Paesi Bassi aveva raccontato: "Va avanti da una vita, la paziente vede i volti delle persone trasformarsi in facce simili a draghi o figure allucinate molte volte al giorno. Poteva percepire e riconoscere i volti reali, ma dopo diversi minuti diventavano neri, crescevano orecchie lunghe e appuntite e un muso sporgente, e mostravano una pelle rettiloide e occhi enormi in giallo brillante, verde, blu o rosso". Un altro paziente invece ha raccontato di vedere i volti come caricature, simili a cartoni animati

Un altro studio pubblicato su Neuropsychologia ha descritto il caso di una donna di 24 anni che ha sviluppato prosopometamorfopsia dopo il parto. Vedeva solo la metà sinistra dei volti delle persone come "fuori posto". Si scoprì poi che la donna aveva una lesione dell'emisfero sinistro che provocava distorsioni della metà sinistra dei volti a cui era esposta. L'aspetto unilaterale del difetto suggerisce che le prime fasi dell'elaborazione del volto avvengano con meccanismi paralleli in entrambi gli emisferi e che l' emisfero destro integri quindi le informazioni che si traducono in una rappresentazione unitaria del volto.

Le cause del disturbo

Secondo Brad Duchaine, autore senior dello studio e ricercatore del Social Perception Lab di Dartmouth, alle persone che soffrono di PMO vengono spesso diagnosticati altri disturbi, come la schizofrenia. "Non è raro che le persone che hanno la PMO non raccontino il loro problema con la percezione del volto perché temono che gli altri pensino che le distorsioni siano un segno di un disturbo psichiatrico", ha detto Duchaine. “È un problema che spesso le persone non capiscono.”

La causa della prosopometamorfopsia è ancora sconosciuta. Ci sono però diverse teorie, spesso la condizione è associata a danni o anomalie in varie aree del cervello, in alcuni casi è un allarme per l'epilessia. La PMO può durare solo pochi giorni in altri casi invece i pazienti vedono volti distorti per anni.

A differenza di altre forme di allucinazioni come l'allucinosi peduncolare o la sindrome di Charles Bonnet , la prosopometamorfopsia non predomina in un particolare momento della giornata, è un'esperienza costante. Secondo i ricercatori sono stati pubblicati solo 75 casi clinici di PMO . È uno dei disturbi percettivi più inquietanti, ma sapere come si manifesta significa che meno pazienti riceveranno diagnosi errate in futuro.

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