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Cos’è l’ipocondria, quali sono i sintomi e le cause della paura per le malattie

L’ipocondria è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla preoccupazione ingiustificata e eccessiva per la salute e dalla convinzione che qualsiasi sintomo possa indicare una malattia grave. Chi soffre di ipocondria è definito come un soggetto ipocondriaco: ecco quali sono i segni caratteristici della condizione, le cause e i trattamenti per l’ansia da malattia.
A cura di Valeria Aiello
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L’ipocondria è un tipo di disturbo d’ansia, noto anche come ansia da malattia o patofobia, una condizione caratterizzata dalla preoccupazione eccessiva e ingiustificata per la salute e dalla convinzione che qualsiasi sintomo possa indicare una malattia grave. Rispetto alla normale apprensione che, di tanto in tanto, tutti abbiamo per la salute, in un soggetto ipocondriaco la preoccupazione di essere malato o di ammalarsi è così frequente da interferire con le relazioni interpersonali, il lavoro e, più in generale, con la vita quotidiana, ed è tale da persistere anche dopo che eventuali esami medici non hanno evidenziato problemi di salute.

Molte persone con ipocondria esprimono infatti dubbi e incredulità sugli esiti dei test diagnostici e riferiscono che le rassicurazioni dei medici circa l’assenza di malattia grave non sono convincenti. Altri segni caratteristici dell’ipocondria comprendono la necessità di costanti rassicurazioni sulla propria salute, la consultazione eccessiva di informazioni sanitarie su internet o sui media oppure la tendenza ad evitare tutto ciò che può avere a che fare con malattie gravi (patofobico evitante), come i programmi televisivi di carattere medico. A ciò si aggiungono gli effetti dell’ansia stessa, che può causare sintomi come mal di testa o battito cardiaco accelerato, che possono essere confusi con i segni di malattie temute.

Cos’è l’ipocondria e cosa significa ipocondriaco

L’ipocondria (dal tardo latino hypochondria, che deriva dal greco ὑποχόνδριαυπό- “ipo-” e χόνδρος “cartilagine”) è una condizione caratterizzata dalla preoccupazione eccessiva e ingiustificata per la salute propria o quella altrui, e dalla paura che qualsiasi sintomo fisico o mentale possa indicare una malattia grave. Come suggerito dall’etimologia del nome, l’ipocondria era una forma di malessere nota già in epoca antica, che si riteneva fosse localizzata a livello dell’addome. Solo successivamente si è compreso che quel malessere era collegato a un disturbo mentale.

Formalmente, l’uso del termine ipocondria è stato abbandonato, per la sua connotazione negativa, per cui oggi si parla di disturbo d’ansia da malattia e di disturbo da sintomi somatici (rispettivamente in assenza o in presenza di sintomi fisici), entrambi classificati come disturbi da sintomi somatici e correlati nella quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, DSM-5).

Un soggetto ipocondriaco è un individuo così preoccupato di essere malato o di potersi ammalare che l’ansia da malattia è così frequente da interferire con le relazioni sociali e nell’ambito lavorativo, oppure da causare un disagio tale da compromette la vita quotidiana.

Un ipocondriaco si allarma eccessivamente anche in assenza di sintomi oppure se presenta sintomi molto lievi, può interpretare erroneamente le normali funzioni corporee come segni di una malattia grave e, anche dopo eventuali esami medici che non hanno evidenziato problemi, chi soffre di ipocondria è ancora preoccupato dall’idea di essere gravemente malato. Il disturbo si manifesta generalmente durante la prima età adulta, ma può insorgere a tutte le età e in egual misura in uomini e donne.

Quali sono i sintomi dell’ipocondria

Le persone che soffrono di ipocondria – disturbo d’ansia da malattia o disturbo da sintomi somatici – sono eccessivamente e ingiustificatamente preoccupate per la propria salute e quella altrui, hanno una paura irrealistica di avere una grave condizione medica oppure temono di essere ad alto rischio di ammalarsi. I sintomi dell’ipocondria sono pertanto caratterizzati dalla preoccupazione di avere o contrarre una malattia grave e non diagnosticata. I sintomi più comuni sono:

  • preoccupazione costante di avere o contrarre una malattia grave
  • ricerca costante di segni fisici o mentali che possano indicare una malattia (come lesioni sulla pelle, formicolii, dolori, difficoltà a ricordare…)
  • esagerare con i sintomi e la loro gravità (la tosse, ad esempio, diventa un segno di un cancro ai polmoni)
  • essere facilmente allarmati da sensazioni fisiche legate a normali funzioni corporee, come gonfiore, flatulenza o sudorazione.
  • parlare eccessivamente dei propri sintomi e del proprio stato di salute con gli altri
  • consultare ossessivamente le informazioni sanitarie su internet o sui media per studiare i sintomi e le malattie
  • prenotare frequenti esami medici e visite di controllo, consultare più medici e cambiare spesso medico curante perché insoddisfatti
  • preoccuparsi che un medico o gli esami medici possano aver trascurato qualcosa
  • cercare continue rassicurazioni sul proprio stato di salute da parte di medici, familiari o amici
  • evitare tutto ciò che ha a che fare con malattie gravi, come i programmi televisivi di carattere medico
  • mettere in atto comportamenti eccessivi legati alla salute o agire come se si fosse malati (evitando, ad esempio, l’attività fisica)

L’ansia stessa può causare sintomi, come mal di testa e battito cardiaco accelerato, che possono essere confusi con i segni di malattie temute. Spesso, gli ipocondriaci possono manifestare anche pressione alta (ipertensione), stress e ansia in presenza di medici o mentre si trovano in una struttura medica, una condizione nota come “sindrome del camice bianco”. In alcuni casi, le persone con ipocondria evitano completamente qualsiasi ricordo della malattia oppure, al contrario, si sottopongono a molti esami medici, chiedono consiglio a più specialisti e visitano frequentemente strutture mediche.

Le persone con ipocondria, che hanno anche una condizione medica nota, si preoccupano eccessivamente della malattia, dei sintomi e di possibili conseguenze catastrofiche. I soggetti con ipocondria che invece sono sani, possono mostrare una paura eccessiva per la loro salute in futuro. Ad esempio, potrebbero pensare: “E se mi venisse un tumore?”.

Più in generale, le persone con ipocondria possono diventare così angosciate e ansiose da avere difficoltà a fare le cose di tutti i giorni.

Cosa scatena l’ipocondria e cosa fare

Le cause dell’ipocondria o meglio, del disturbo d’ansia da malattia e del disturbo da sintomi somatici, non sono note, sebbene la condizione sia più frequente nelle persone che: hanno avuto un forte stress, una malattia infantile, una malattia grave o un lutto in famiglia; hanno subìto un trauma infantile, come un abuso o un abbandono; soffrono di un problema di salute mentale, come ansia o depressione, disturbo compulsivo o una malattia psicotica; hanno una personalità che tende a far sembrare tutto peggiore di quello che è.

Nei soggetti suscettibili all’ipocondria, alcune attività possono scatenare episodi di grave preoccupazione, come leggere di malattie su internet o sui giornali, seguire programmi medici in televisione, conoscere qualcuno con una grave condizione medica, non sentirsi bene o notare gonfiori o protuberanze.

Chi soffre di ipocondria, generalmente, non è consapevole del disturbo, ma crede di avere altri problemi di salute. Se però se si sospetta la condizione, il consiglio è di rivolgersi al proprio medico o a uno specialista in psicologia o psichiatria per la valutazione clinica. La diagnosi si basa sui criteri del già citato Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione, che, per il disturbo d’ansia da malattia, includono:

  • Preoccupazione di avere o acquisire una malattia grave
  • Assenza di sintomi somatici o sintomi somatici lievi
  • Ansia eccessiva per la salute e facile apprensione per problemi di salute personale
  • Controllare ripetutamente il proprio stato di salute o evitare le visite dal medico e gli ospedali
  • Preoccupazione per la malattia che persiste da almeno mesi, sebbene la condizione temuta possa cambiare in questo periodo di tempo

Se, oltre a questi criteri, sono presenti sintomi somatici significativi e la preoccupazione per i sintomi stessi, la diagnosi è di disturbo da sintomi somatici.

In presenza di disturbo d’ansia da malattia o di disturbo da sintomi somatici, gli esperti consigliano la terapia cognitivo-comportamentale, che si è dimostrata un trattamento efficace in una serie di studi randomizzati controllati e numerosi studi osservazionali. I dati indicano che, in media, circa due terzi dei pazienti rispondono al trattamento e il 50% raggiunge la remissione, cioè non presenta più ipocondria dopo il trattamento.

La terapia cognitivo-comportamentale può essere sia di tipo individuale, sia di gruppo, ma anche di tipo telefonico oppure fruita attraverso piattaforme on-line: è volta a trattare “le convinzioni cognitive disadattive e disfunzionali, affrontando le abitudini del paziente all’eccessiva ricerca di segni di malattia ed educando il paziente verso le normali sensazioni del corpo e le loro normali variazioni” spiegano gli specialisti. In casi specifici, per la gestioni dei sintomi, si può ricorrere anche trattamenti farmacologici con antidepressivi, come gli inibitori della ricaptazione della serotonina.

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