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Covid 19

Cosa sappiamo sulla nuova variante Orthrus in rapida crescita: in UK lotta con Kraken per il dominio

Una nuova sottovariante di Omicron, Orthrus, può diventare quella dominante della pandemia di Covid nel Regno Unito. Attualmente compete con Kraken, con la quale condivide un elevato tasso di crescita.
A cura di Andrea Centini
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Particelle del coronavirus su cellule umane. Credit: NIAID
Particelle del coronavirus su cellule umane. Credit: NIAID
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Due sottovarianti di Omicron, XBB 1.5 “Kraken” e CH.1.1Orthrus”, in base a quanto indicato dall'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) in un comunicato stampa potrebbero contendersi il dominio nella pandemia di COVID-19 nel prossimo futuro. Perlomeno nei territori UK. Entrambe, infatti, hanno un significativo vantaggio di crescita rispetto agli altri ceppi del coronavirus SARS-CoV-2, pertanto sono sulla buona strada per scalzare BQ.1 dal suo "trono" di attuale variante dominante. A stupire è soprattutto l'exploit della sottovariante CH.1.1 Orthrus; del resto gli esperti ci stanno avvisando da settimane dei potenziali rischi della Kraken, caratterizzata da una spiccata immunoevasività, ovvero la capacità di eludere gli anticorpi neutralizzanti (sia quelli indotti da precedenti infezioni naturali che dal vaccino anti Covid).

I dati dell'agenzia sanitaria britannica parlano molto chiaro, segnalandoci che Orthrus potrebbe essere una delle sottovarianti con cui fare i conti nei prossimi mesi. Come affermato dall'UKHSA, fra tutti i tamponi sequenziati nel Regno Unito tra il 26 dicembre 2022 e il 1 gennaio 2023 la variante BQ.1 aveva una prevalenza del 51,3 percento; seguita proprio da CH.1.1 “Orthrus” al 19,5 percento; da BA.5 al 7,2 percento; da BA.2.75 al 4,9 percento; da XBB 1.5 Kraken al 4,5 percento; da XBB “Gryphon” al 3,6 percento e da tutte le altre. Il divario dei casi a favore di BQ.1 risulta al momento molto significativo, soprattutto su Kraken, ma il tasso di crescita delle due sottovarianti di Omicron è sensibilmente superiore, tanto che l'ente governativo ha specificato che sono quelle con “maggiori probabilità di soppiantare BQ.1 come prossima variante dominante nel Regno Unito”.

Orthrus è stata identificata per la prima volta a novembre del 2022 e si è diffusa rapidamente in varie contee, divenendo dominante nel Northumberland, a Oxford e nel Leicestershire nordoccidentale. A Blackburn, una città di 120mila anima del Lancashire, nel Nord Ovest dell'Inghilterra, si ritiene che la sottovariante di Omicron abbia raggiunto il 100 percento dei casi di Covid. Complessivamente CH.1.1 ha un vantaggio relativo di crescita rispetto a BQ,1 del 21,56 percento, mentre XBB.1.5 Kraken ha un vantaggio di crescita del 38,87 percento, pur avendo una prevalenza molto bassa. Proprio a causa della bassa prevalenza l'UKHSA sottolinea che le stime per Kraken “sono molto incerte e probabilmente cambieranno”. Insomma, sembra essere in corso un testa a testa e non sappiamo al momento quale delle due sottovarianti di Omicron la spunterà su BQ.1.

Sappiamo però che Kraken è un ricombinante delle sottovarianti BA.2.10.1 e BA.2.75 di Omicron, con alcune specifiche mutazioni sulla proteina S o Spike – il gancio biologico che permette di legarsi alle cellule umane e infettarle – che migliora l'affinità con recettore ACE-2 al quale si lega, più altre che favoriscono la sopracitata immunoevasività. Per quanto concerne Orthrus, come specificato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella sezione “Tracking SARS-CoV-2 variants” si tratta di una figlia di BA.2.75, con l'aggiunta di due mutazioni significative sulla proteina S, ovvero L452R e F486S, anch'esse associate alla capacità di eludere gli anticorpi neutralizzanti e a una maggiore trasmissibilità. Al momento non è noto se Orthrus possa provocare sintomi diversi, determinare una COVID-19 più grave o avere una maggiore capacità di eludere i vaccini Covid – che restano comunque molto protettivi contro la malattia severa e la morte -, ma è possibile che non vi siano significative differenze con le altre sottovarianti di Omicron.

Da quando l'ultima variante di preoccupazione è emersa in Sudafrica, alla fine del 2021, si sono succedute diverse sottovarianti, ma di base è rimasto sempre lo stesso principio: che Omicron colpisce di più le alte vie respiratorie e in genere è meno aggressiva delle varianti che l'hanno preceduta, ma ciò è dovuto anche all'elevato tasso di vaccinazione e all'immunità raggiunta dalla popolazione. Al netto di questo discorso, non deve essere assolutamente sottovalutata e tutti dovrebbero sottoporsi alle dosi di vaccino raccomandate dai medici per la propria fascia di età e condizione.

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