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Il programma del Pd del 2013 non è stato rispettato. Possibile: “Si è fatto il contrario”

Possibile pubblica un documento, dal provocatorio titolo “Intonso”, in cui passa in rassegna i punti del programma del Pd del 2013 e denuncia: “Sulle principali questioni politiche, dal lavoro al fisco, dall’immigrazione all’ambiente, si è fatto non qualcosa di diverso, ma proprio il contrario”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Se il programma di un partito non viene rispettato si perde la fiducia dei suoi elettori. È quanto è accaduto al Pd secondo la lettura offerta da Possibile: "Nel 2013 il programma era stato per la prima volta nella storia italiana sottoscritto non solo dai candidati, ma anche dagli elettori, all’atto della partecipazione alle primarie", si legge nel sito del partito di Civati. E ci si riferisce alla Carta d’intenti, che divenne la base del programma elettorale presentato per le elezioni di cinque anni fa. Il documento stilato da Possibile si intitola provocatoriamente "Intonso", e riassume le proposte che sono state abbandonate dal Pd, e mai realizzate. L'assunto di base è che su alcuni temi, dal lavoro, all'ambiente, passando per il fisco e l'immigrazione, non solo non si sia agito, ma sia stato fatto l'esatto contrario. Complici le larghe intese, i mesi caotici che portarono alla rielezione di Napolitano, e un rapporto di stretta collaborazione più con Alfano e Verdini che con i soggetti della sinistra.

Passando in rassegna il programma del 2013 si parte dallo stravolgimento del proposito annunciato di voler sconfiggere l'ideologia "dell'uomo solo al comando". Secondo Possibile i fatti parlano chiaro, dal momento che sulla questione referendaria dello scorso 4 dicembre Renzi ha invece ribadito un "aut aut": "O me o il Senato", trasformando così l'esito del voto in una questione personale.

Anche su fisco e lavoro non il Pd non ha rispettato l'impegno: "Il primo passo da compiere è un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull’impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari", questa era la promessa. In realtà si è fatto largo uso di bonus, ma i patrimoni finanziari e immobiliari non sono stati toccati.

E a proposito del lavoro, la lotta al precariato è stata convertita in una cancellazione dell'articolo 18 attraverso il Jobs Act. Possibile punta il dito contro i voucher: "La liberalizzazione totale dei voucher ha creato una competitività al ribasso tanto marcata da far rimpiangere Berlusconi". 

Sulla famiglia, e l'attuazione di un programma straordinario per la diffusione degli asili nido non è stato fatto abbastanza: "Non pervenuto il piano, sostituito dal bonus bebè e dal Fertility day, dice Possibile. E bonus sono stati regalati anche ai giovani, ma senza tener conto del reddito, e soprattutto non intervenendo per favorire il diritto allo studio.

Sulla scuola e l'istruzione, gli ambiti in cui il Pd aveva in programma interventi migliorativi, anche a scapito si altri settori, c'è stata una riforma che Possibile definisce "aziendalistica", che "Attraverso l’alternanza scuola-lavoro, va nella direzione opposta a una "formazione lunga e permanente" e al contrasto della dispersione scolastica". 

Il referendum contro le trivelle, boicottato secondo Possibile, e lo Sblocca Italia dimostrano che i provvedimenti di Renzi sull'ambiente non sono andati verso uno sviluppo sostenibile e nella direzione di un risparmio energetico.

Anche sulla difesa dei diritti umani c'è stato un allontanamento dalle proposte originarie: in particolare sui migranti. Sul programma del Pd si leggeva: "Noi ci sentiamo al fianco della lotta di popoli interi per la difesa dei diritti umani, a iniziare da quelli delle donne". Parole "vergognose", per il partito di Civati, perché le politiche sull'immigrazione, in particolare i decreti di Minniti, dimostrano che il Governo ha voltato le spalle alle torture nelle carceri libiche. Anche sul caso Regeni il governo Gentiloni non ha saputo gestire i rapporti diplomatici con l'Egitto. E anche sullo ius soli Possibile ricorda che il Pd ha rinunciato a mantenere la linea annunciata, nonostante avesse sottolineato l'importanza di dare la cittadinanza ad un bambino, figlio di immigrati, nato e cresciuto in Italia.

Anche nel campo dei diritti degli omosessuali, sebbene siano state approvate le unioni civili, manca una norma contro l'omofobia. La legge attuale è parziale, e "discrimina bambini e coppie omosessuali".

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