I Pm contestano al sottosegretario Barracciu altri 40mila euro di spese

Nuovi guai per il neo sottosegretario alla Cultura del governo Renzi, Francesca Barracciu. Dopo i 33mila euro di spese per i quali è già indagata da sei mesi dalla procura di Cagliari nell'ambito dell'inchiesta sulle spese pazze del consiglio regionale della Sardegna, i pm ora gli contestano altri 40 mila euro di spese ingiustificate. Barracciu, prima della nomina governativa, aveva assicurato che con i magistrati era tutto chiarito dopo aver presentato una corposa memoria difensiva in cui elencava le spese di viaggio in giro per la Sardegna e che secondo lei la scagionavano dall'accusa di peculato. I pm Cagliaritani però non la pensano così e contestano all'esponente del Partito Democratico altre decina di migliaia di spese sospette. "Abbiamo scoperto le nuove accuse solo venerdì" ha spiegato il suo legale di fiducia, l'avvocato Carlo Federico Grosso, aggiungendo: "Abbiamo preso tre settimane di tempo per rispondere, l’onorevole deve riordinare le idee, le contestano episodi che sono di tre anni fa".

In realtà i magistrati contestano a Barracciu anche di aver mentito durante gli scorsi interrogatori. I pm infatti non hanno creduto alle sue parole verificando le sue dichiarazioni una per una e trovando numerose incongruenze. Gli inquirenti in particolare hanno messo a confronto i resoconti dei viaggi presentati da Barracciu con i movimenti della sua carta di credito, scoprendo che in più di un’occasione il sottosegretario si trovava in posti diversi da quelli dichiarati, e dunque non c’era nessuna benzina da rimborsare. I magistrati a questo punto sarebbero pronti a chiedere il rinvio a giudizio, ma è probabile che l’ex consigliere regionale decida di tornare in procura per fornire ulteriori chiarimenti.