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I festeggiamenti per la morte di Berlusconi che fanno infuriare il Giornale

Il quotidiano di Sallusti titola a tutta pagina denunciando la “campagna d’odio” nei confronti di Silvio Berlusconi sui social network.
A cura di Redazione
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L'apertura è di quelle di impatto, nel classico stile che ha reso riconoscibile il giornale diretto da Alessandro Sallusti: annuncio choc in rete, festa alla morte di Silvio. E il corsivo, a firma Fabrizio De Feo recita: "Nell'eterno gioco al rialzo dell'antiberlusconismo, rabbioso tiro al bersaglio che ci accompagna ormai da vent'anni, non è facile individuare «prodezze» ancora capaci di fare notizia. Il Tirreno, però, ne ha scovata una. Il quotidiano livornese ci fa sapere che su Facebook «è apparso un appuntamento con una festa assai originale e di dubbio gusto. Comunque la si pensi, è certamente non un bell'augurio per Silvio Berlusconi. Si chiama “Festa coccodrillo per la morte di Berlusconi” e non è altro che una chiamata, ovviamente senza data, per brindare nel momento in cui l'ex presidente del Consiglio passerà a miglior vita".

Certo che, a giudicare dal numero dei partecipanti, 60 in tutto prima della pubblicazione del pezzo e saliti a circa 130 mentre scriviamo, sembra proprio una non – notizia, soprattutto nella considerazione della sterminata miriade di pagine, gruppi, eventi presente sul social network di Zuckerberg. Pagine a volte improponibili, eventi paradossali e spesso decisamente "marginali" per numero e concretezza. Al Giornale però importa relativamente poco e l'evento, sia pure con 60 partecipanti, è l'occasione per la constatazione di un "universo parallelo fatto di odio e insulti di ogni tipo – miscela in cui si confondono leggende metropolitane, surreali attribuzioni di colpa, conformismo, invidia sociale e molto altro – è l'evocazione della violenza, quasi fosse un gioco o un diritto morale da esercitare per eliminare l'avversario più insidioso". E con tanto di avvertenza: "Non sempre, però, questa rabbia alimentata da un sistema mediatico che soffia sul fuoco per propria convenienza e lucro, è rimasta dentro confini ragionevoli.".

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