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Guerra in Iraq, John Kerry arriva a Baghdad

Il segretario di stato USA John Kerry è arrivato a Baghdad, dove incontrerà il primo ministro nel tentativo di fermare l’avanzata delle truppe quaediste.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE: Mentre il segretario di Stato USA John Kerry si trova a Baghdad il ministro dell'Informazione della Giordania ha dichiarato: "I funzionari di frontiera ci hanno informato che la situazione non è normale dall’altro lato del confine". poi ha spiegato che i miliziani sunniti dell’Isis hanno assunto il controllo della città di Rutba, 90 chilometri a est del confine con la Giordania, e che per l'occasione è stato allertato l'esercito, pronto a intervenire per affrontare "ogni potenziale minaccia alla sicurezza". I miliziani jihadisti dell’Isis hanno ucciso "centinaia di soldati iracheni" nella loro offensiva. E' la prima volta che viene fornito un dato sulle perdite tra i soldati irakeni.
John Kerry, segretario di stato americano, è atterrato stamattina a Baghdad, in Iraq, dove incontrerà il primo ministro del paese Nuri al-Maliki, il ministro degli esteri Hoshyar Zebari, di etnia curda,  lo sciita Ammar al-Hakim, a capo del partito Supremo consiglio islamico iracheno e il presidente del Parlamento Osama al-Nujaifi, sunnita. Il "vice" di Obama discuterà della drammatica situazione nel paese, da un paio di settimane in preda all'avanzata di miliziani quaedisti dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, esercito irregolare che ha preso il controllo di numerose città del nord e marcia verso la capitale, determinata a costruire in Iraq uno stato islamico.

Guerra in Iraq: gli USA tentano la soluzione diplomatica

Per l'Iraq si tratta del momento più delicato dalla fine del regime di Saddam Hussein. Dopo anni di instabilità, caratterizzati da migliaia di attentati, i ribelli dell'Isisi hanno lanciato un'offensiva pesantissima e guadagnano terreno verso la capitale con il sostegno della minoranza sunnita. In questo quadro il governo di Baghdad ha chiesto aiuto agli stati Uniti che, pur garantendo l'invio di 300 congliglieri militari, hanno scongiurato la possibilità di un intervento più esteso. Gli USA sono determinati nel tentare di risolvere la crisi per vie diplomatiche, imponendo al governo sciita di fare importanti concessioni alla minoranza sunnita, disinnescando la possibilità di una più corposa alleanza con i jihadisti. "Kerry – ha detto un portavoce del dipartimento di stato – discuterà azioni da parte degli Usa per assistere l'Iraq che fronteggia questa minaccia e farà pressioni sui leader iracheni" per la formazione "di un governo che rappresenti gli interessi degli iracheni".

Guerra in Siria: Israele bombarda le alture del Golan

La crisi in Iraq fa ribollire la già critica situazione in Medio Oriente. Nella vicina Siria, infatti, si continua a combattere e la scorsa notte le alture del Golan sono state bombardate dall'aviazione israeliana, in risposta al lancio di missili che sabato ha provocato una vittima israeliana.“L’esercito israeliano ha attaccato posizioni dell’esercito siriano nel Golan. Residenti del nord di Israele hanno avvertito esplosioni dal lato israeliano della frontiera”, ha indicato il sito di informazione Ynet.

Guerra in Ucraina: Russia e Germania d'accordo sull'esigenza di un cessate il fuoco

Un altro teatro caldo è quello della Guerra in Ucraina che impegna forze governative e separatisti dell'est. Nel corso di un dialogo telefonico Serghiei Lavrov e Frank-Walter Steinmeier, ministri degli esteri di Russia e Germania, hanno ribadito come nessuna soluzione possa avere sbocchi positivi senza un cessate il fuoco duraturo. Nel frattempo Angela Merkel ha fatto sapere di appoggiare il piano di pace presentato dal presidente ucraino Poroshenk. Domenica il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca hanno chiesto a Vladimir Putin di "promuovere la ripresa dei negoziati" in Ucraina.

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