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Governo avanti a testa bassa sulla riforma della Scuola: ipotesi fiducia, voto giovedì

Il disegno di legge sulla scuola alla prova del Senato: la maggioranza conta di chiudere entro domani, ma le questioni aperte sono ancora tante.
A cura di Redazione
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Tra oggi e domani il Governo conta di ottenere il via libera definitivo sul disegno di legge “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”. Si tratta della riforma della scuola targata Renzi – Giannini già approvata tra mille contestazioni alla Camera dei deputati, che ora verrà blindata con un maxiemendamento sul quale sarà posta la questione di fiducia. Infatti, dalla conferenza dei capigruppo è emerso che i lavori in Commissione Istruzione sono tutt’altro che vicini alla conclusione e dunque la maggioranza ha deciso di portare il testo in Aula così com’è, senza che sia ultimato l’esame degli emendamenti.

Il maxiemendamento conterrà modifiche sostanziali al provvedimento approvato alla Camera e dunque dovrà tornare a Montecitorio per l’approvazione definitiva. Secondo autorevoli esponenti della maggioranza, il testo dei relatori (che sarà possibile emendare fino alle 19 di stasera) accoglie una parte dei rilievi delle opposizioni e rappresenta “un ottimo lavoro di sintesi”. Da più parti, infatti, si ricorda come con una rapida approvazione del testo si salvaguarderebbero le assunzioni: in sostanza si tratterebbe di circa 100mila assunzioni, con la possibilità anche per gli idonei del concorso del 2012 e con l’indizione per il primo dicembre 2015 del concorso per il triennio 2016 / 2019 cui potrà partecipare chi ha più di 36 mesi di supplenze. Il tanto contestato meccanismo della “chiamata diretta” dei professori da parte del preside slitterebbe al 2016, quando dovrebbero entrare in vigore gli albi provinciali (è previsto che ogni professore possa inserire la propria candidatura fino a 5 province diverse) e l’organico dell’autonomia.

Di diverso avviso l'opposizione, che ha confermato i propri emendamenti e respinge l'idea che una eventuale apposizione della questione di fiducia dipenda dal loro ostruzionismo. E la senatrice De Petris (Sel) avverte: "Se pensano che la questione terminerà e che tutto si placherà con il voto di fiducia, maggioranza e governo si sbagliano di grosso. Il mondo della scuola è molto più consapevole di quanto credano".

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