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“Gay contro natura”, Taormina condannato per discriminazione

L’avvocato condannato dal giudice del lavoro di Bergamo per aver affermato di non voler assumere nel proprio studio persone omosessuali.
A cura di Antonio Palma
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Le affermazioni contro gli omosessuali pronunciate durante la trasmissione radiofonica “La zanzara” su Radio24, sono costate all’avvocato Carlo Taormina una condanna per discriminazione. È questa infatti la decisione del giudice del lavoro di Bergamo Monica Bertoncini che nella sua sentenza ha sottolineato  "il carattere discriminatorio del comportamento tenuto da Carlo Taormina per aver più volte affermato, nel corso dell'intervista radiofonica di non voler assumere nel proprio studio persone omosessuali". Per questo motivo il legale è stato condannato a pagare, a titolo di risarcimento del danno, la somma di 10mila euro a favore dell’ associazione Avvocatura per i diritti Lgbt-Rete Lenford, che aveva presentato il ricorso, oltre al rimborso delle spese processuali. Inoltre lo stesso giudice ha imposto all'avvocato Taormina la pubblicazione, a sue spese, di un estratto del provvedimento giudiziario a suo carico in formato "idoneo a garantirne adeguata pubblicità".

Risarcimento all’associazione Avvocatura per i diritti Lgbti-Rete Lenford

Intervistato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo nel corso della puntata della trasmissione "La zanzara" del 16 ottobre dell'anno scorso, Taormina in effetti aveva dichiarato: "Se la tenga lei l’omosessualità… io non ne ho alcune, né in simpatia né in antipatia, non me ne frega niente, l’importante è che non mi stiano intorno. Mi danno fastidio. Parlano diversamente, si vestono diversamente, si muovono diversamente, è una cosa assolutamente… eh… assolutamente insopportabile, guardi. È contro natura". Dopo quelle parole l’associazione Avvocatura per i diritti Lgbti-Rete Lenford, assistita dai legali milanesi Grazia Sangalli e Alberto Guariso, aveva deciso di presentare ricorso denunciando la "sussistenza di una discriminazione diretta sulla base dell’orientamento sessuale". Secondo l'associazione, infatti, Taormina "in qualità di avvocato e titolare di uno studio legale in Roma, affermava senza nessuna remora che eventuali candidati omosessuali vengono o verrebbero da lui respinti, in ragione del loro orientamento sessuale".

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