Trump dice di non credere che a Gaza sia in corso un genocidio: il nuovo episodio di “Nel Caso Te Lo Fossi Perso”

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La situazione nella Striscia è sempre più devastante. Ma Donald Trump non crede che sia in corso un genocidio. Una giornalista glielo ha chiesto direttamente alcune ore fa, se ci sono le prove che a Gaza sia in corso un genocidio, e lui ha risposto che non crede, che lì c’è una guerra. Certo, la convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio chiaramente lo condanna sia che questo venga commesso in tempi di pace, che in tempi di guerra. E dice anche molto precisamente cosa si intende, con il crimine di genocidio.
Della questione si parla ormai da molto tempo e ci sono opinioni, anche molto autorevoli, molto diverse tra loro. Ad esempioDavid Grossman, che è un famoso scrittore e intellettuale israeliano, ha rilasciato un’intervista a Repubblica in cui ha detto che per anni si è rifiutato di usare questa parola, “genocidio”, ma ora non si può più trattenere. Grossman ha detto di aver fatto tutto quello che poteva fare per non arrivare a chiamare Israele uno Stato genocida, però che adesso, con grande dolore e il cuore spezzato, si ritrova a constatare che sta accadendo di fronte ai suoi occhi.
Nel dibattito intervenuta anche Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta quando era bambina al campo di concentramento di Auschwitz, che invece è contraria all’utilizzo di questa parola. Ha detto di condividere il contenuto dell’intervista di Grossman, ma di opporsi all’uso del termine genocidio perché – e la cito – “non ha nulla di analitico, ma molto di vendicativo".
Molti giuristi, studiosi ed esperti del conflitto isrealo-palestinese non sono d’accordo, pensano che quello in corso sia chiaramente un genocidio. Una su tutti, Francesca Albanese, la relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi occupati. Ne ha parlato varie volte, secondo lei è fondamentale definire quello che sta accadendo un genocidio perché a Gaza è in corso la distruzione di un popolo in quanto tale.
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