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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Israele-Hamas, vicino l’accordo: tregua di 35 giorni in cambio della liberazione degli ostaggi

Ad annunciarlo è Haaretz: “Accordo sulla maggior parte dei punti”, l’unica incognita riguarda il cessate il fuoco completo. Nel periodo di 35 giorni tutti gli ostaggi in mano ad Hamas saranno rilasciati, probabilmente in più fasi.
A cura di Biagio Chiariello
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Ci sarebbe un nuovo accordo tra Israele e Hamas sulla liberazione degli ostaggi. Secondo quanto scrive Haaretz, che cita una fonte che ha familiarità con i negoziati, l'accordo durerà almeno 35 giorni, durante i quali verranno rilasciati tutti e 136 ostaggi israeliani ancora in mano ai miliziani dell'organizzazione palestinese.

In cambio, l'esercito israeliano darà la libertà ai prigionieri palestinesi (la cui identità non è però stata definita) e fornirà aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.

Secondo la fonte, l'unica incognita riguarda il cessate il fuoco completo: la richiesta è di Hamas ma Israele la rifiuta. Ha poi aggiunto che "potrebbero esserci altri piccoli cambiamenti nello schema, ma il problema principale da risolvere riguarda il cessate il fuoco assoluto su cui Hamas insiste".

La stessa organizzazione palestinese ha assicurato che se la Corte internazionale di giustizia de L'Aja comanderà un cessate il fuoco a Gaza, rispetterà la decisione se a farlo sarà pure Israele.

Nel frattempo la guerra a Gaza continua. Migliaia di palestinesi sono fuggiti da Khan Younis – la città nel sud della Striscia dove da settimane si sono intensificati i combattimenti – in direzione ovest, verso la costa mediterranea. Mentre c'è ancora incertezza sull'episodio avvenuto ieri a Gaza City, dove il portavoce del Ministero della Sanità locale, controllato da Hamas, ha denunciato un attacco contro persone che facevano la coda per ricevere aiuti umanitari. Almeno 20 persone sono rimaste uccise e altre 150 ferite. Stiamo verificando", ha replicato l'Idf.

Attacco per il quale gli Stati Uniti hanno manifestato "preoccupazione" . La Casa Bianca ha ricordato ad Israele che "mantiene la responsabilità di proteggere i civili, compreso il personale e i siti umanitari".

E sempre ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu a Tel Aviv. "Ho chiesto il rafforzamento delle iniziative umanitarie per i civili palestinesi e offerto l'impegno del Governo italiano per la ricostruzione", ha detto il titolare della Farnesina. "Per l'Italia la soluzione ‘due popoli, due Stati' è l'unica via", ha detto Tajani.

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