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Guerra in Ucraina

In Russia appelli pro e anti guerra in Ucraina, Università di San Pietroburgo espelle chi protesta

Due appelli contrapposti sull’Ucraina spaccano studenti e professori dell’università di San Pietroburgo che si prepara ad espellere chi partecipaa ad azioni di protesta.
A cura di Antonio Palma
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“Caro Vladimir Vladimirovich capiamo la decisione difficile che hai dovuto prendere e la approviamo pienamente, rendendoci conto che non avevi altra scelta” si apre così un appello a sostegno di Putin e della guerra in Ucraina firmato da più di 600 persone all’università di San Pietroburgo, compresi professori universitari. Non si tratta però dell’unico appello emerso dall’università statale russa visto che negli stessi giorni altri professori, ricercatori e studenti hanno lanciato un altro appello contro la guerra, confermando la spaccatura del Paese e della stessa città. Proprio San Pietroburgo infatti è stata una delle città teatro delle proteste di piazza più numerose contro la guerra che si sono susseguite nei giorni scorsi con una pesante repressione che ha visto migliaia di fermi e arresti da parte della polizia.

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La lettera pro Putin: "In tempi di crisi la società deve unirsi

“In tempi di crisi la società deve unirsi. È inaccettabile commettere azioni che portano a una scissione. L'unità dovrebbe riflettersi in un'adeguata comprensione degli interessi nazionali, nel costante perseguimento di essi. Una valutazione equilibrata e razionale della situazione deve ora diventare la base di tutte le nostre azioni” cita il primo appello pro Putin lanciato il 3 marzo scorso e reso pubblico dal capo del Dipartimento di Storia del Giornalismo dell'Università di San Pietroburgo. La lettera, che si identifica come un appello del personale dell'Università di San Pietroburgo, vede però tra i firmatari anche studenti universitari. “Siamo profondamente addolorati per tutte le vittime del conflitto, in corso da 8 anni sul territorio dell'Ucraina, e speriamo in una sua rapida conclusione. Esprimiamo il nostro sostegno alla politica di Putin volta alla smilitarizzazione e alla denazificazione dell'Ucraina, all'instaurazione della pace e al ripristino delle relazioni amichevoli tra i popoli fraterni dell'Ucraina e della Russia” conclude la lettera. Un simile appello a sostegno di Putin e con frasi è stato approvato e pubblicato il 2 marzo dal Consiglio accademico dell'Università statale di Mosca.

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L'appello contro Putin e l'espulsione degli studenti contro la guerra

Dal lato opposto invece altre duemila persone tra laureati, studenti e personale dell'Università di San Pietroburgo hanno firmato un appello contro la guerra parlando di atto “moralmente inaccettabile stare da parte e rimanere in silenzio quando le persone muoiono in uno stato vicino per colpa di chi preferisce le armi alla diplomazia pacifica”. “Chiediamo al presidente russo Vladimir Putin di ritirare le truppe dal territorio dell'Ucraina, fermare i bombardamenti delle città ucraine e avviare un processo negoziale onesto, senza ultimatum e richieste di resa per l'altra parte” si legge nell’appello i cui firmatari vengono nascosti per paura di ritorsioni. Dopo le nuove leggi per la repressione del dissenso da parte del Cremlino, infatti, la stessa università di San Pietroburgo si prepara ad espellere gli studenti che partecipano ad azioni di protesta contro la guerra. Secondo alcune associazioni studentesche L'Università statale ha già preparato 13 bozze di decreto di espulsione, ma il loro numero potrebbe aumentare.

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