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Covid 19

Il Coronavirus ha ucciso Paulinho Paiakan, capo indigeno dell’Amazzonia: “Persa una guida preziosa”

Paulinho Paiakan, uno dei capi indigeni più conosciuti per la sua difesa senza confini della foresta amazzonica, è morto all’età di 65 anni dopo aver contratto il Coronavirus. Il decesso si è verificato in un ospedale dello Stato di Pará, a Nord del Brasile: “Ha lavorato tutta la vita per salvare l’Amazzonia. Abbiamo perso una guida preziosa”.
A cura di Ida Artiaco
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Paulinho Paiakan (immagine da Facebook).
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È morto dopo aver contratto il Coronavirus Paulinho Paiakan, uno dei capi indigeni più conosciuti per la sua difesa senza confini della foresta amazzonica. Aveva 65 anni e, stando a quanto riporta la BBC, il decesso si sarebbe verificato in un ospedale dello Stato di Pará, a Nord del Brasile, dopo essere stato trovato positivo al nuovo virus lo scorso 8 giugno. Leader della tribù Caiapó Bep’kororoti, è stato protagonista nella sua vita di numerose battaglie, oltre che artefice della Carta Costituzionale che nel 1988 ha sancito il diritto alla terra per 900mila indigeni delle 240 tribù presenti nel Paese sudamericano. Ma non è riuscito a sopravvivere alla pandemia di Covid-19, che proprio nel suo Brasile è ormai fuori controllo, con 960mila casi confermati e 46mila decessi. Proprio le popolazioni indigene stanno facendo registrare i tassi di mortalità più alti, come aveva sottolineato a Fanpage.it Vitoria Ramos, di Medici senza Frontiere. Finora ne sono morti più di 280.

Paiakan è balzato agli onori della cronaca mondiale negli anni Ottanta per la sua battaglia contro il progetto idroelettrico brasiliano Belo Monte per la costruzione della terza diga più grande del mondo. Paiakan "ha lavorato tutta la vita per costruire alleanze mondiali mettendo al centro le popolazioni indigene per salvare l'Amazzonia. Abbiamo perso una guida preziosa", ha commentato il fondatore del gruppo ambientalista Planet Amazon, Gert-Peter Bruch. Il leader indigeno venne anche arrestato nel 1998 dopo essere stato accusato nel 1992 di violenza sessuale contro una studentessa 18enne e sua moglie venne riconosciuta colpevole di averlo aiutato nell'attacco: accuse che secondo i suoi alleati vennero inventate per screditarlo e ridurlo al silenzio. Il caso ebbe ripercussioni in tutto il mondo, in un momento in cui il Brasile ospitava la Conferenza mondiale sull'ambiente ECO-92. Fu condannato a sei anni di reclusione, ma ne ha scontato solo una parte agli arresti domiciliari nella sua riserva indigena nello stato settentrionale di Pará. Negli ultimi anni, Paiakan è rimasto attivo nella sua lotta per l'Amazzonia, esprimendo più volte la propria preoccupazione per la visione del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro, fautore dello sfruttamento minerario e agricolo su terre protette.

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